Sylvain Tesson è uno scrittore ed esploratore francese.
In “La pantera delle nevi” dice: “per apprezzare la bellezza delle forme, l’occhio deve essere educato.”
Già, l’educazione.
Quella non formale, non galateica, s’intende qui.
Del vero, c’è.
In ogni disciplina conoscere i meccanismi interni giova alla conoscenza.
La quale dilata la fruizione.
Rende più piena la percezione ed affina il gusto.
In musica, ad esempio.
Chi pratica professionalmente il jazz e la classica certe rozzezze che prima apprezzava in altri generi tende a ridimensionare.
Sapete però di chi è amico Sylvain Tesson?
Di Vincent Munier.
Ha passato ore immobile con una temperatura di venti gradi sottozero, Sylvain con Vincent.
Perché Vincent è un celebre fotografo naturalistico che affronta ogni sacrificio per realizzare meravigliose immagini.
E sapete cosa hanno obiettato a Vincent?
Gli hanno contestato: “e il messaggio?”
Immonda eresia partorita da deboli menti!
Vincent Munier non ha bisogno – come invece loro – di puntellare il talento con ammenicoli esogeni.
Vincent non è tra coloro che per mancanza di valore rivestono di brodaglia pseudosociale o pseudosociologica i loro tentativi fotografici.
Ed infatti ha risposto: “io cerco la bellezza e le rendo onore”.
Ecco, la bellezza tout court.
Educata o maleducata che sia.
E vogliamo seguitare nel fare una cosa tutta francese?
È il turno di Jean Baudrillard.
Che ha detto: “fare apparire l’oggetto è più importante che farlo significare”.
Ecco la risposta tranchant.
Che ci porta alla seducente fotografia di Aurimas Valevicius a corredo di questo brano.
Educazione o no, non importa.
Carezzevole è perdersi nel tratto, con la dolce illusione di non pensare.
All rights reserved
Claudio Trezzani
https://www.saatchiart.com/account/artworks/874534
Lascia un commento