Composizioni.
Cercate, trovate, tratte, rese.
A variare è il grado di partecipazione attiva.
Attiva?
Il termine non può che essere sfuggente, e ciò non arreca nocumento all’approccio e nemmeno al risultato.
Perchè il fotografo si pone al cospetto di cose, e su di esse decide come intervenire.
Dinamicamente, se aggiunge oggetti.
Ma vi è dinamismo pure nel taglio, e nell’attesa.
Attesa?
E’ quando si desidera la luce disegni.
Disegni sopra forme, esse modellando ancora.
Mara Mitchell.
Voleva luce incidesse ondulazione, e voleva lo facesse dall’agognata direzione.
Che non turbasse il serafico troneggiare dello svettante arbusto, e tuttavia inducesse trasversale modulata forza.
Equilibrio in mossa armonia, ed insomma.
Alma Bibolotti.
Il taglio virtuosamente esclusivizza.
Solo curve siano, e reinventate.
Reinventate?
Forma su forma, ecco l’apporto.
Simuose geometrie erano, ombre ridefiniscono.
Ridefiniscono?
Sbalzano il preesistente, nel contempo contrappuntando linee.
Ecco, la Fotografia: menti cercano, trovano, soppesano, anelano impreveduti o guatati ausilii.
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Claudio Trezzani
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