Droni avanzano.
Non omogeneamente, epperò.
È una questione di mercantili segmenti.
E di legislazione, ma non solo.
Recentemente Autel ha annunciato modelli molto interessanti nella categoria consumer e prosumer, con una particolare fioritura nell’area dei senza/patente, in tal modo contrastando efficacemente l’egemonia Dji.
La quale Dji ha risposto con una serie di novità, presentate o presentande.
Mi sto riferendo alla sua produzione tout court, che comprende anche dispositivi non dronuali.
Come l’action camera Action 2, con il suo interessante sistema di fissaggio magnetico.
O come il Ronin 4D.
Ecco, prendo in considerazione proprio questo modello per ampliare lo spettro delle considerazioni.
Giunto inaspettato – a rinsaldare il sospetto che alle Case, come è appena successo anche a Nikon – le fughe di notizie possono non essere inintenzionali, quando per converso avvengono – esibisce una concezione originale ed assai interessante, con il suo sistema integrato di lenti all’interno di un modulo meccanicamente stabilizzato, che oltretutto incorpora anche un quinto asse particolarmente vocato a contrastare il tipo di movimento “ad onda” tipico di chi cammina.
Sistema integrato di lenti, dicevo.
Sta qui il bello, ma anche il brutto, in prospettiva.
Il bello poiché riprende 3 delle 4 focali (tutte f2,8) dal drone Inspire 2 con modulo X7 ( 24, 35 e 50 mm, manca il 16 mm), seppur interfacciati a formato 24 X 36, anzichè APS-C.
E anzi – come evincibile dalla tabella allegata a questo articolo – accetta anche obiettivi Leica in montatura M, oltre alla baionetta E che reca in dote, oltre alle lenti Sony, il vasto corredo di terze parti, Zeiss compreso.
Dov’è allora il brutto?
Il brutto è che – stiamo sempre parlando del modulo X9 montato sul nuovo Ronin 4D – questa similarità non fa che ricordarci che si tratta di un modello Dji “terrestre”, mentre il summentovato drone Inspire 2 è fermo – come progettazione e prima realizzazione – al 2016.
Ecco perché affermavo che i droni avanzano, ma disomogeneamente.
Vedete la fotografia delle 4 mani che reggono modulo ed obiettivi?
Sono quelli dell’Inspire 2, e le mani che tengono la confezione sono quelle del competentissimo titolare di Drone X Factor, canale YouTube dedicato agli aeromobili a pilotaggio remoto.
Le mani a destra invece sono del proprietario del drone.
Intervistato, sulla ragione della scelta si è espresso molto chiaramente: “venivo da un percorso fotografico, e nei droni volevo la stessa qualità d’immagine”.
Ecco, la faccenda è tutta qui.
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Claudio Trezzani
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