Миша & Il Drone

Миша.

Traslitterato, Misha.

È un nome, oltreché la mascotte di quando le Olimpiadi si svolsero nell’ Unione Sovietica.

C’e un racconto – somma onta mia non ricordarne l’autore – in cui questo diminutivo viene più volte pronunciato.

Angosciosamente, a percezione del destinatario.

Accadeva questo, nella narrazione:un uomo si sentiva perseguitato da una anziana signora. Gli si gelò il sangue allorché sentì sussurrare il suo nome dall’Anzidetta in una ulteriore occasione.

Ciò avveniva in un elevato tempio greco a Torino.

Elevato tempio greco a Torino?

Sì, uno dei due sovrapposti, in alto entro la Mole Antonelliana.

Quando l’autore nominò la prima volta – con stupore originato da sensazione di bizzarria – i tempietti, stentai figurarmi l’oggetto evocato.

Un torinese non avrebbe esitato altrettanto, ma c’è un problema.

Il fatto è che ciascun torinese che ha visitato la Mole – e che ne conosce storia ed architettura – quando è dentro i tempietti non li vede.

“Non li vede” perché il fenomeno è questo: diversamente dai tempi greci in muratura ed al suolo – ove lo sviluppo esterno può essere immediatamente apprezzato non appena usciti dal luogo di culto – nel caso torinese il visitatore vede solo scale e scabri muri, e quando esce non è più lì, dopo aver usufruito dell’ascensore.

Ci pensa il drone a rimediare.

Arriva dove nessun altro tecnicamente può.

Si pone al servizio di letteratura, storia, arte, architettura.

 

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Claudio Trezzani

https://www.saatchiart.com/account/artworks/874534

 

 

 

 

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