© Roberto Besana

“I pubblicitari bisognerebbe ammazzarli da piccoli” è stato il primo pensiero che mi ha attraversato la mente quando ho visto questa fotografia di Roberto Besana. «Quando ho visto questa pubblicità non ho saputo trovare una giustificazione…», ha scritto inizialmente il mio amico fotografo, giustificazione che però ha poi subito individuato in un mercato che ci impone, quasi sempre sfruttando l’enorme capacità persuasiva delle immagini, di acquistare quello che si crede di scegliere.

Qualcuno sostiene che i pubblicitari siano gli artisti del nostro tempo. Se ne può discutere, ma di sicuro sono dei “creativi”, pagati anticipatamente, cui si commissiona un’opera il cui scopo è fornire al committente un tornaconto. In questo caso si invita a comprare più automobili e a servirsi meno del treno: cioè a fare guadagnare più denaro ai committenti del tabellone pubblicitario; e a intasare le strade e le autostrade e a inquinare maggiormente l’ambiente in cui viviamo.

Questa pubblicità aniconica oltre a essere decisamente stupida è anche uno stupido plagio. Da anni, percorrendo la strada statale che da Milano porta a Sondrio, si può leggere, all’ingresso delle gallerie, il messaggio originale, quello intelligente, scritto in nero e con caratteri simili, che recita: «+ treno – auto». Ora, se è comprensibile che il committente desideri incrementare la vendita di automobili, è inammissibile, a mio avviso, e del tutto vergognoso che, per ottenere quello scopo, abbia accettato la proposta della stupida declinazione dell’originario intelligente messaggio ecologico.

Colgo l’occasione per ricordare l’importanza del supporto delle immagini: la stessa immagine – in questo caso lo stesso messaggio – muta di significato se supportata da un tabellone pubblicitario o dalla pagina di un periodico come questo: nel primo caso è un invito a implementare l’acquisto di automobili; nel secondo l’esplicita denuncia di una miope politica egoistica, noncurante di contribuire all’inquinamento del pianeta che ci ospita.

Nello Rossi

P.S.: Chissà se il “pontefice” leghista sa che la linea ferroviaria Milano-Sondrio, non diversamente da tante linee ferroviarie siciliane, è ancora a binario unico.

 

 

 

 

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Roberto Besana (1954), nasce a Monza, risiede a La Spezia. Un lungo passato da manager editoriale giunto sino alla Direzione Generale della De Agostini, coltiva la sua passione per la fotografia operando per lo sviluppo e realizzazione di progetti culturali attraverso mostre, convegni, pubblicazioni. Nella sua fotografia riverbera la sensibilità ai temi ambientali per i quali è attivo nella diffusione di conoscenza e rispetto. Le sue immagini sono principalmente “all’aria aperta”, dove lo portano i passi. Ambiente e paesaggio sono i suoi principali filoni di ricerca. I suoi lavori fotografici sono presenti in libri e quotidiani, siti web, riviste. Al suo all’attivo innumerevoli mostre personali e collettive. Dirige o collabora alla realizzazione di eventi e festival culturali. Membro del comitato scientifico del periodico culturale Globus, curatore editoriale della collana “Fotografia e Parola“ di Oltre Edizioni, ha una rubrica fissa sul periodico .eco e NOCSensei I suoi ultimi libri pubblicati - L’albero, dialoghi tra fotografo e scrittore, 2020 - Il Paesaggio, dialoghi tra fotografia e parola, 2021 - La Sfilata del Palio del Golfo, 2021 - L’acqua, dialoghi tra fotografia e parola, 2022. Nello Rossi è nato a Genova nel 1947, è emigrato a Milano nel 1973, dove ha insegnato qualcosa e appreso molto nei Corsi 150 ore per lavoratori. Verso la metà degli anni Ottanta ha avuto la grande opportunità di conoscere Ando Gilardi e di collaborare a Fhototeca. Da nove anni condivide su varie bacheche in Facebook le proprie riflessioni sulle immagini (“Una foto al giorno leva l’ignoranza di torno”, “Cartoline a Ponzone”, “Cartoline a Ponzone in ritardo”).

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