Come è cominciata
Sono orfani. Orfani morti di parenti vivi che li hanno abbandonati.
La prima volta che ho notato questa umanità derelitta è stata quando ho trovato, accanto a un cassonetto dell’immondizia, la foto di un tale coi baffi. Una foto piuttosto grande, di quelle che si incorniciano e si appendono in camera da letto o in salotto. Osservandola, ho scoperto che quel signore baffuto era andato fino a Parigi per farsi ritrarre, che era il 1922 e che egli aveva all’incirca 25 anni (buffi i tempi: oggi nessuno si riferirebbe a un ragazzo di 25 anni chiamandolo “signore”, ma la foto parla chiaro, questo coi baffi è un uomo fatto, non un ragazzo). Ho tenuto la foto in soggiorno per molto tempo, su uno scaffale alto della libreria, come se fosse stata quella di un nonno, finché non ho cambiato casa. Ora l’ho conservata, ma so bene dov’è, non l’ho abbandonata, anzi, non è escluso che prima o poi non l’appenda da qualche parte, dando il via così ad una galleria di antenati non miei.
Da quella prima, sono molte le fotografie che ho recuperato sui banchetti dei robivecchi, con bambini, donne, uomini fermati in un istante di vita lontana. Io li ho fatti riscaldare al fuoco del mio interesse, li ho solleticati con una nuova curiosità, ho provato a capirli, a ricordarli immaginandone la vita e inventando per loro vite diverse. Insomma: li ho adottati tutti.
Qui la serie completa.
Questo paese è di una noia mortale
Del resto si chiama Mortara… Venir qui da Milano a far la piccola guardiana d’oche… Cara mamma, temo d’aver fatto un errore cui sarà difficile porre rimedio! Sembra comunque che il piccino si trovi bene: lo vedi anche tu che è bello come il sole. Per ora gli insegno io, più avanti penserò meglio alla sua istruzione. Se solo si capisse dove il mondo ci porterà… Inorridisco alle notizie che arrivano da Berlino: mi ha scritto Anna co- municandomi il proposito di trasferirsi tutti in Inghilterra e poi chissà, magari in America!
Spero che i suoi timori siano esagerati, ad ogni modo le ho risposto chiedendole di informarsi se la perfida Albione mangi salame d’oca. Non si sa mai…
La tua bambina molto triste
Progetto grafico e realizzazione eBook: espressionidigitali
Testi e audioracconti: Giuliana Battipede
Fotografia dell’autrice: Cristiano Vassalli
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