In collaborazione, redatto e pubblicato da Doog Reporter
Soeur Maria, austriaca, a 80 anni aveva deciso di aver vissuto abbastanza tanto da smettere di tenere il conto dei suoi anni.
La incontrai, una prima volta, 14 mesi prima e mi disse che non sarebbe cambiato nulla sapere la sua età; in ogni caso il suo corpo minuto si sarebbe consumato in Africa. Un giorno, ma non quella notte.
Fronte al letto una piccola finestra, tanto piccola da non riuscire a contenere la strepitosa luna di quella notte.
Erano da poco passate le 2 e la mia ombra, netta, definita, assonnata, seguì fedele i miei passi incerti lungo il sentiero di terra rossa che conduceva al piccolo dispensario del villaggio di Ntita all’interno della foresta.
Nelle notti di luna piena il tempo scorreva veloce, troppo veloce.
Nelle notti di luna piena accadevano le cose: le capre stavano irrequiete; i cani ululavano – anche se ignari della ragione; le termiti uscivano dal loro nido e inondavano ogni spazio possibile – ed era una festa per i bimbi raccoglierle al mattino e abbrustolirle, sembrava di mangiare popcorn.
E gli uomini abusavano delle donne.
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