L’Avv. Corsi e una Rectaflex. Un ritrovamento tra i ricordi.

Sembra che finalmente il peggio sia passato e che ogni cosa, lentamente stia tornando alla normalità.

Purtroppo, questi mesi di “reclusione” son stati duri per tutti.

Nei mesi di marzo ed aprile, ho avuto modo, se non altro, di fare ordine tra vecchie carte e ricordi, portati qui a casa mia nei mesi precedenti le restrizioni.

In parte, si tratta di oggetti appartenuti a mio nonno materno, Giorgio Croce, che visse a lungo a Milano e mancato nel 1979.

Da lui, ho imparato i “rudimenti” della fotografia e la passione per le attrezzature Zeiss Ikon.

Conservo ancora infatti, la sua Contax-II, che lo seguì sempre dal 1937, per tutta la II Guerra Mondiale e fino a quando ci lasciò; pur usando, per il suo hobby, varie altre apparecchiature.

Nel 1947, alla fiera di Milano, conobbe l’Avv. Corsi e rimase affascinato dalla Rectaflex, di cui nel tempo possedette ed usò più esemplari: la loro conoscenza, direi amicizia, durò a lungo ed ho un lontano ricordo di un loro incontro a Roma (dove abitavo allora con la mia famiglia), nel 1965 o ’66.

Il nonno aveva con sé la sia Contax che l’Exakta; l’Avv. Corsi, sicuramente una Rectaflex, perché me ne rimase impresso il nome.

Il tutto, avvenne seduti al tavolino di un bar in Galleria Colonna.

Loro, immersi in grandi discorsi ed io, bambino, mi godevo un’aranciata.

Fatta questa premessa, da un album di foto appartenute al nonno, ho estratto una sua stampa, d’una foto scattata dalla finestra del suo studio, di cui ho fatto una scansione non certo degna; è datata “Febbraio 1956” e con essa partecipò alla “Biennale di Genova” organizzata dall’Associaz. Fotografica Ligure.

Lui abitava in via Filippo Juvara e deve trattarsi di un viale che incrociava la strada di casa sua.

Al retro della stampa, le annotazioni tecniche, che riportano il titolo, “La Nevicata” e, tra l’altro, la fotocamera: “Rectaflex 35 mm.”; ed “Obiettivo SOM Berthiot”.

Il negativo, Gevaert Microgran 27, da lui stampato su Agfa Brovira.

Volevo rendervi partecipi di questo piccolo ricordo, che racchiude anche -collateralmente- alcuni importanti momenti della storia dell’industria fotografica italiana, oltre a rammentare istanti della mia infanzia e giovinezza.

 

© Giorgio Croce. Nevicata. Febbraio 1956

 

 

“Sono nato nel 1958 a Torino; per le esigenze di servizio di mio padre, che era ufficiale dell’Esercito, fino ai miei 18 anni, ho girato mezza Italia.

Ho terminato il liceo al Collegio Navale “F. Morosini” di Venezia e poi ho studiato Lingue e Letterature Straniere a Ca’Foscari.

Ho lavorato come artigiano, poi, appassionato di cimeli storici, ne ho fatto il mio lavoro, prima come specialista presso musei ed istituzioni, poi, per circa vent’anni, come esperto e banditore presso varie Case d’Asta. Ora, a sessant’anni suonati, mi sto prendendo una “pausa di riflessione”, facendo progetti per cose nuove da fare.

La passione per la fotografia, l’ho ereditata da mio nonno materno, che la praticò da sempre e me ne trasmise il piacere: le prime fotografie che ho di lui, le scattò al fronte, durante la I Guerra Mondiale, ove combatté quale giovane ufficiale dell’esercito Austriaco. Di lui, conservo la sua Contax-II, che talvolta uso ancora con piacere, e qualche altro suo ricordo fotografico.

Io mi ritengo prettamente un fotoamatore senza pretese: negli anni 70-80, usavo tra l’altro una vecchia

Ernemann 13×18 realizzando negativi che poi stampavo con le “tecniche antiche”, che apprendevo leggendo alla Biblioteca Marciana, le vecchie annate di “Progresso Fotografico” e “Fotografia Artistica”, sottraendo tempo allo studio.

La fotografia entrò anche a far parte del mio lavoro, poiché presso la prima casa d’aste, ove lavorai per 4 anni, realizzavo anche le foto per i cataloghi.

Alla fine degli anni 80, iniziai a studiare e collezionare fotocamere sovietiche, di cui misi assieme una buona collezione, che nel 2003 cedetti senza rimpianti, ma felice dell’esperienza vissuta.

Amo fotografare con vecchie fotocamere ed ottiche, Zeiss Ikon in primis (Contax a telemetro pre e postbelliche, Contarex) e dell’Est Europeo.

Vivo in Trentino, con una moglie molto, molto paziente, due bravi bambini ed una gattina assai curiosa.”

Enzo Calabresi.

Civezzano, Trento

 

 

 

 

NOC SENSEI è un modo nuovo di vedere, vivere e condividere la passione per la fotografia. Risveglia i sensi, allarga la mente e gli orizzonti. Non segue i numeri, ma ricerca sensazioni e colori. NOC SENSEI è un progetto di New Old Camera srl

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