In collaborazione, redatto e pubblicato da Immagine Persistente
Le moderne macchine fotografiche danno ormai tutti quei controlli affinché ci si possa concentrare solo sulla composizione. E se fotografare non è poi così difficile, men che meno lo è oggigiorno. Almeno sul piano tecnico.
Peccato però che la tecnica in fotografia è la cosa meno importante da sapere.
Ovvio per scrivere bisogna conoscere le regole del linguaggio e se la fotografia, come suggerisce la radice etimologica, vuol dire scrittura di luce, le regole si deve pur saperle.
Però, come per qualsiasi forma di comunicazione, quello che alla fin fine conta sono i contenuti: ciò che viene detto. In altre parole lo scatto deve essere necessariamente qualcosa di più che un semplice esercizio di gusto manierista.
Per carità le cose van dette bene, in modo chiaro ed elegante, però van dette. Ma mentre in giro si vedono un sacco di fotografie tecnicamente perfette, gli argomenti che mostrano – invece – sono spesso privi di spessore.
A pensarci potremmo quasi dire che viviamo l’era della fotografia 2.0, del digitale e aggiungere che il digitale l’ha in un certo modo sdoganata, portando la fotografia alla portata di molti se non tutti.
Ora è il momento di passare allo step successivo per soffermarsi sulla sostanza. Gli strumenti ci sono, le competenze anche. E allora perché questo vuoto in termini di contenuti?
Leggevo di recente come l’ignoranza generi presunzione.
Dunque finché si parlerà solo di esposizione, resa tonale, contrasto e compagnia bella, sarà difficile riuscire a fare il passo successivo.
Eppure si tratta di un salto che dovrebbe far venire l’acquolina in bocca. Non si tratta infatti necessariamente di studiarsi la saggistica, quanto piuttosto di darsi un tema che potrebbe benissimo essere quello di rappresentare una poesia o, perché no, la canzone che più si ama.
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Sergio Marcelli
Sergio Marcelli nasce ad Ancona nel 1971. Amante delle arti visive, si avvicina alla fotografia sin da bambino per approfondirla – dopo la maturità – con corso di visual design. Predilige il ritratto in studio, sperimenta l’uso della luce artificiale, lavora in medio o grande formato. Contemporaneamente si accosta all’audiovisivo, scoprendo una passione per il formato super 8. Appena ventiseienne inizia la carriera da insegnante, prima per una scuola di cinema promossa dalla Mediateca delle Marche, poi come docente di fotografia dell’Accademia Poliarte, dove resta fino al 2017. Nel 2000 si trasferisce a Berlino; qui entra in contatto del mondo artistico e realizza il suo primo cortometraggio che presenterà, nel 2007, al Festival Miden, in Grecia. Tornato in Italia nel 2004, lavora come fotografo commerciale pur continuando l’attività artistica e di ricerca. L’esperienza maturata gli permette di pubblicare, nel 2016 per Hoepli Editore, il Trattato fondamentale di fotografia, un manuale accolto con entusiasmo dal pubblico e adottato da diverse scuole di fotografica. L’anno successivo inizia la realizzazione di un documentario biografico prodotto da LaDoc Film di Napoli e centrato sulla figura del musicista FM Einheit. Nello stesso periodo diventa coordinatore dei corsi video del Marche Music College di Senigallia. Il suo lavoro di ricerca è presentato alla IX Edizione di Fotografia – Festival internazionale di Roma (2010) ed in diverse città italiane ed europee attraverso esposizioni personali e collettive. Di lui hanno scritto: G. Bonomi, C. Canali, K. Hausel, G. Perretta, G. R. Manzoni, M. R. Montagnani, e G. Tinti.
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