Un interrogativo senza fine ammorba orde di fotoamatori: una fotografia con un soggetto bello è necessariamente bella? No, di certo. Ho visto molte fotografie riprese lungo i canali navigabili di Francia. Bellissimi paesaggi incorniciati da suggestivi filari di alberi. Ho visto magnifiche immagini (e scrivo <immagini> e non <fotografie>) delle fiabesche colline toscane. Nient’altro, però, che cartoline illustrate che farebbero così miagolare < <oh, oh, che bello, oh, oh> mia nonna Cesarina. E mi sono ancor più <fatto persuaso> che senza quei paesaggi da telenovela romantica questi autori non avrebbero saputo andare oltre.
Ricordo: una sera in un buonissimo fotoclub commentavo le fotografie proposte in Mostra da molti fotoamatori. E c’era un gruppetto di giovanissimi affetti da un certo handicap che aveva appena frequentato un corso di fotografia. Presentai una proposta magnifica realizzata da uno di essi, e chiesi ai presenti in Sala un giudizio di sintesi sull’opera in esame. Un signore dal fondo commentò <a me questa foto non piace per niente. A me piacciono solo i bei paesaggi>. Decisi, quel signore era lontano mille anni/luce dalla Fotografia.
Da quel momento mi convinsi ancor più fortemente che uno degli strumenti primari dell’apprendimento era quello di impegnarsi a fondo su uno/due temi da sviluppare con rigorosa assiduità. Il tema, ho sostenuto fino alla noia nei/foto circoli di tutta Italia, obbliga a pre/vedere, a progettare, a studiare, ad autocensurarsi, a profittare di pareri diversi e magari discordanti. E’ un esercizio primario.
E’ perciò io, fino ad oggi, ho proposto non pochi <temi> diversi come incentivo alla curiosità. Ed ora farò stop con questa serie. Insistere di più non avrebbe alcun senso. Il mondo del lavoro è una miniera, un universo enorme di opportunità di racconto in fotografia.
Oggi, ancora per il tema del lavoro, pubblico alcune immagini semplici, pane e formaggio che, mi piace sperare, facciano come un sasso in uno stagno. Lo stagno della Fotografia, dove oggi si va a caccia di stramberie sperando di vedere il proprio nome nella bacheca di chi è uscito dal gregge.
Ecco a seguire le mie fette di pane <pomodoro e basilico>, appartenenti al nostro oggi
E stavolta ho voluto farlo con una piccola/grande foto/sfida: foto/raccontare i gesti quotidiani, solo taluni tuttavia, di chi lavora. Raccontare i gesti, evitando di mostrare la figura di chi li compie. Non volevo che la presenza dell’uomo distraesse dalla lettura del gesto.
Io ci ho provato, ora provateci anche voi. E mandatemi, se volete, le vostre fotografie. Ne discuteremo poi insieme, autori, lettori, ed io. Ed ecco le coordinate richieste;
- formato: JPG
- profilo colore: sRGB
- peso max: 2 MB
- dimensione max: 1920 pixel per il lato più lungo
- Risoluzione: 72 dpi
*** la fresa – Una fotografia impeccabile ed essenziale. Non ci sono presenze disturbanti od anche superflue. Un perfetto B/N supporta la <serietà> della composizione. Molto bene, infine, la <marcia in più>. delle mani con il pollice che guida l’azione. Una fotografia volutamente non ruffiana che l’autore ha voluto essenziale e documentaria.
*** Il pescivendolo – Qui è la gestualità decisa ed impeccabile del lavoratore che affetta in tranci regolari il povero pescione che ha smesso di fare il pesce vivo per trasformarsi in appetitosa ghiottoneria. Di marca super la composizione ed il cromatismo forte e sanguigno di questo insieme davvero … appetibile.
*** al trucco – In queste proposte non abbiamo cercato niente di super e/o di sofisticato. Abbiamo privilegiato il profumo del <pomodoro e basilico> – Ci siamo indirizzati al dilettante che vuole affinare la sua foto/scrittura senza essere traumatizzato da proposte difficili. “Nisciuno è nato ‘mparato” si dice così spesso con napoletana saggezza. Ed allora? Si impara bene per passi graduali.
*** la saldatura – Io sarei stato portato di corsa al Pronto Soccorso se avessi dovuto infilare le mani mie maldestre in queto ginepraio di fili e di leveraggi, così come sta facendo quest’uomo con gesti esperti e tranquilli. E’ un lavoro di certo non facile e bisogna disporre, credo, di molta pazienza per riuscire. Da rilevare come la leggibilità super di ogni dettaglio sia stata funzionale al racconto.
*** Il selciatore – Ore e ore a sbrecciare, a pestare le pietre, a sagomarle perché si incastrino perfettamente nella buca già predisposta. E magari pietra e buca poi non vanno d’accordo e bisogna perciò rifinire nuovamente il tutto. Un lavoro che sembra meno faticoso di quanto esso sia, un lavoro che ripete all’infinito lo stesso gesto, e che non lascia spazio a distrazioni. Altrimenti bisogna ricominciare.
*** la sosta – mi spiace davvero non disporre più del nome dell’autore, un Medico super/fotografo, cancellato da una panne del mio PC. Questa interpretazione del mondo del lavoro è intelligentissima, è da Gran Premio ed è un racconto superiore. Il tema è pienamente rispettato. Talune attività manuali lasciano spazio, talora, brevi momenti di pausa. E questa sosta, è qui magnificamente raccontata con grande sintesi.
*** il dipinto – Sì, quest’uomo sta lavorando. Sta ritoccando un dipinto. Un impegno che abbisogna di puntuale abilità manuale, ma che chiama in causa, anche e molto, un costante e continuo affinamento culturale. Nella foto notare come il colore chiaro della felpa dell’uomo esalti la tonalità scura del dipinto – E qui il bravo spetta di diritto al fotografo.
*** la fiamma ossidrica – Credibile e suggestiva l’atmosfera di queto laboratorio domestico fiocamente illuminato dalla luce del cannello. La bambina che si muove quietamente nel locale è un raffinato complemento ad un’immagine che ha il suo punto di forza nella illuminazione quieta che ne esalta la raffinata suggestione.
*** attento al fuoco – Una presa armonicamente equilibrata. A sinistra del fotogramma l’uomo con il volto saggiamente protetto da un casco, occupa il segmento a sinistra dell’insieme, in coerente contrasto cromatico con le scintille che gli sono davanti. E considero raffinato l’accostamento dell’uomo con la delicata presenza della bambina che, discreta e come invisibile, si prepara ad uscire di scena.
*** il marziano – No, non è un nuovo mestiere.. E’ una fotografia, questa, che è impeccabile per composizione, per realizzazione tecnica e, soprattutto, per la puntuale narrazione dell’ambiente e del momento. L’uomo sembra immobile, assolutamente preso dal suo impegno che richiede attenzione totale e grande precisione di manualità. Il piano di fondo è uniforme ed è del tutto privo di presenze che possano distrarre dal mix d’insieme.
*** nel parco – E’ giorno di festa, la giornata è solare, il palcoscenico prescelto è quello del parco comunale affollato da bambini vitalissimi, chiassosi e … affamati. E qualcuno sta occupandosi di loro preparando merende gioiosamente colorate, ricche di vita e di profumi… che non ti dico! L’autore di questa fotografia, con i suoi cromatismi delicati e festosi ha ottimamente ripreso l’atmosfera/ambiente del tutto.
=== Tranquilli, amici! Sono in chiusura, e mi preme rimarcare ancora che queste fotografie non vengono proposte come foto/cose da vetrina super. Le ho proposte come pediatrico stimolo alla ricerca d’insieme, come facenti parte di una stessa famiglia. Le ho volute per la irrinunciabile serie “CHI CERCA TROVA”. Che è una ricerca che premia sempre e bene.
Provateci voi ora. Ecco: alla stazione di servizio la carta bancaria viene infilata, per far benzina, nel dispenser automatico = La cassiera del super batte l’operazione = Il gelataio al banco prepara il cono/gelato = Infiliamo il bocchettone della benzina nell’apposita sede del serbatoio = La casalinga e l’oblò della lavatrice = La farmacista ci misura la pressione = Il controllore del treno oblitera il biglietto di viaggio = Il cameriere al ristorante prende la nostra ordinazione = La manicure è impegnata con le nostre mani = L’orologiaio sotto casa ci mostra i cinturini buoni per l’orologio del nonno = Il droghiere manovra l’affettatrice del prosciutto = Il fioraio incarta le rose rosse ed un bonsai = Il cagnolino viene tosato = Il massaggiatore lavora la nostra schiena.
Stavo scrivendo: <il riparatore di ombrelli .…>; mi sono fermato giusto in tempo. Un dubbio improvviso. Ma questi onesti lavoratori esistono ancora?
Ed infine, per chi voglia far fotografia indagando lavori e professioni, eccone qui alcuni, nuovi o quasi nuovi, bizzarri e non, che possono intrigare i foto/cercatori più selettivi e più snob:
- le o gli influencers
- i comportamentisti canini
- i personal shoppers
- gli idrosommelier
- le criminologhe bionde e appetitose
- lo stampatore in camera oscura
- il dentista in azione
- …………..
Ciao a tutti e buon divertimento.
Filippo Crea
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