Fotografiamo la pioggia

Cari lettori, questo mio articolino ha una sola finalità: stimolarvi a piantarla con la fotografia del genere “quel che coio coio” che tradotto in italiano significa “quel che becco, becco” – E quindi vale come “fare fotografia di ricerca, assegnarsi un genere, approfondirlo” – È uno strumento primario per affinare la propria foto/scrittura. Se io decido, è un esempio, di fare un lavoro su <quelli del treno> dovrò andare a caccia nelle stazioni ferroviarie, nelle sale d’aspetto, davanti alle biglietterie automatiche e no, sui marciapiedi di arrivo e di partenza, sul capotreno, sui viaggiatori stanchi, e su quelli impegnati con il PC, su quelli che mangiano, sugli uomini della polizia ferroviaria, sui tabelloni degli arrivi e delle partenze, e … e mi fermo qui.

Oggi voglio foto/chiacchierare di pioggia senza gonfiarvi con suggerimenti tecnici (dove ripararsi per scattare, come proteggere gli obbiettivi, come evitare la condensa, i tempi di presa più funzionali, prese rurali o urbane, dall’interno dell’autobus o della propria auto, ecc.).  Queste cose, si trovano a quintalate nel web. Io rifletto qui sulla pioggia come immagine ** Da ricordare anche i rituali simbolici in tutto il mondo per invocare la pioggia o per farla cessare.

** Declinazioni diverse: <pioggerella, acquazzone, temporale> ** la pioggia e le sue prospettive: i colori cambiano, il cielo muta di tonalità, cambiano anche i profumi, ** la pioggia ed i suoi simbolismi positivi o negativi, deprimente o gioiosa, la pioggia come risveglio della natura che fa germogliare i fiori. E quella cattiva che distrugge paesi e campagne, e quella sulle autostrade. ** La pioggia come stimolo alla vita (si dice talora <la pioggia non può durare per sempre> come invito a reagire alle avversità. ** La pioggia cercatela in letteratura (Pirandello, Leopardi, Montale, D’Annunzio, ecc.); vi farà omaggio di stimoli incredibili. Idem in pittura (Picasso, Giotto, Monet, ecc.) – E poi è straripante in Fotografia. Le “Musèe du quai Branly” a Parigi ha dedicato alla foto/pioggia una straordinaria Expo titolandola rigorosamente “La pluie”.

Fatevi quindi dare una mano da queste diverse e superiori espressioni d’arte che vi faranno omaggio di preziosi suggerimenti.

E vale infine ricordare che il mostro Paese in fatto di piogge e di inondazioni distruttive non è seconda a nessuno. O no?

Ed ora facciamo stop qui.

 

 

Foto 1 – La pioggia, spesso deprimente, può talora essere anche occasione di vita come è in questa prova che si avvale del contrasto cromatico tra il giallo ed il nero della tuta, ed anche di quello fra i due colori, grigio dell’asfalto e verde del prato. Un’immagine di semplice ed armonica fattura.

 

Asian young woman is having an umbrella under the rain in the night.

 

Foto 2 – L’autore di questa foto è stato pronto a percepire nel volto sereno della giovane un’opportunità super per dire pioggia in maniera non banale. La ragazza dirige in alto lo sguardo verso la pioggia, ed è così ingentilita dai colori delicati filtrati dall’ombrello.

 

 

Foto 3 – Una immagine delicata e non facile da pre/vedere. La figura con l’ombrello è in alto sul limitare di uno spazio che si intuisce in basso davanti a lui. Ed è funzionalmente decentrata a sinistra. Dico funzionalmente perché l’opzione supporta il richiamo alla pioggia consentendoci di vedere nel ftg quella massa erbosa che odora di pioggia.

 

 

Foto 4 – Vicino alla fotografia n.3 ho voluto questo scatto <street> che ci propone due ragazze in mantellina gialla con accanto una signora adulta con impermeabile rosso. La strada in cui si muovono è decisamente urbana, e dimostra come i palcoscenici su cui recita la pioggia siano molti e diversi per un fotografo dallo sguardo attento.

 

 

Foto 5 – Questa fotografia (Giorno di pioggia, Tokio 1968) è firmata da un grande Fotografo, l’ungherese André Kertesz che dalla sua Budapest si trasferì a Parigi, città che fu il suo grande e ricambiato amore, e da cui si allontanò per trasferirsi a New York. Quest’immagine è nel mio cassetto mentale e ne amo l’asciuttezza compositiva.

 

 

Foto 6 – Poco prima ho ricordato il mio consolidato convincimento che far fotografia <a tema> sia un imperdibile allenamento alla ricerca di uno specifico soggetto e per la realizzazione di una fotografia di buona fattura. Come è in questa proposta in cui le figure in scena in scena sono nate da una funzionale <caccia al tesoro>.

 

 

Foto 7 – La pioggia è ovunque: nella campagna, nei cortili condominiali, alle fermate del bus, nei mercatini rionali. È anche qui in questo elegante spazio urbano che ha la sua marcia in più nella geometrica disposizione dei tavolini e degli ombrelloni in paziente attesa di tempi migliori.

 

 

Foto 8 – Solo pochi appassionati resistono al fascino di immagini riprese dall’interno dell’automobile, e filtrate dal parabrezza. Ed il risultato è quasi sempre premiante. In questa fotografia, bella per l’armonico cromatismo d’insieme, ed impreziosita da luci colorate e da altre presenze coerenti e non penalizzanti. L’Autore ha fatto bingo!

 

 

Foto 9 – La pioggia è per tutti. E quindi è anche in questa strada elegante e modaiola. OK per il mix cromatico e compositivo. Ed OK soprattutto per le due lunette giallo/oro di Fendi che dall’alto affinano il tutto con una sofisticata presina di vitalità.

 

 

Foto 10 – Con questo clic traslochiamo in una strada provinciale che sono tentato di immaginare nella bassa bergamasca, dove è frequente incrociare amatori ciclisti in allenamento. Il plus immediato di questa fotografia è nella curva che percorre il fotogramma esaltata suggestivamente dall’asfalto lucido di pioggia. Bravo all’Autore!

 

 

Foto 11 – L’autore ha tagliato la testa a Raffaella, ed ha fatto bene (beninteso, in fotografia!) – Così facendo ha obbligato il nostro sguardo verso il tenero pupetto che con le sue zampette e con la sua testolina è al riparo della pioggia, e che ci regala la sua tenerezza. Anche qui è vincente la prontezza di sguardo di chi ha fatto clic su questa intuizione.

 

 

Foto 12 – Una prova carica di suggestiva e fotogenica atmosfera. Due persone si incontrano al margine di una strada provinciale e chiacchierano quietamente al riparo di un ombrello. Perfetta la fattura compositiva che decentra i due protagonisti a sinistra, così lasciando spazio alla lettura dell’ambiente che sa fotogenicamente di pioggia. Bene, infine, per una presenza apparentemente da poco. Intendo i due fari posteriori accesi della vettura in sosta che esalta il vuoto del sito.

 

 

Foto 13 – L’immagine si segnala per alcune <attenzioni> magari minori ma determinanti. L’Autore ha visto il defluire vorticoso dell’acqua sulla strada in discesa, ed ha fatto ricorso ad uno strumento che dovrebbe essere <sempre> nella borsa dei buoni fotografi: la pazienza. Nella strada nessun passante o quasi, e il fotografo, al riparo della sua finestra al quarto piano di casa, ha aspettato il passaggio della giovane che, minuta e colorata, è entrata in scena da fotogenica protagonista. Ok così.

 

 

Foto 14 – Stupitevi pure ma io a questa fotografia avrei assegnato il primo premio fra tutte le prove qui proposte. Era stata peraltro supportata da una. Qui è raccontata una pioggia vera, umanissima, riposante e silenziosa. La signora si è fatta avanti sul margine del terrazzo, ed osserva attenta il cielo per capire di più. La premierei motivando “una pioggia non ruffiana”.

 

 

Foto 15 – Quale è il plus di questa proposta? C’è, ma è da scoprire. Non è certamente, come direbbe un enologo, un vino di <pronta beva>. E dunque? A me è piaciuta la sovrapposizione in parallelo delle due sfilate; in alto il corteo degli alberi, in basso il corteo degli ombrelli- Tutto qui? Sì, e concludo, mi è piaciuta la struttura compositiva, non immediata e non vistosa, ma di certo in armonico equilibrio.

 

 

Foto 16 – Un’atmosfera emotivamente dura in un ambiente non del tutto affidabile. Era però quel che l’Autore aveva in animo di foto/narrare. In fondo tre uomini con ombrelli. A metà del fotogramma un tratto di questo sottopasso, sporco di fango e di acqua, e pieno di murales di improponibile fattura. In primo piano a sinistra arranca penosamente il protagonista, un anziano. È tutto quel che l’Autore aveva pre/figurato per la <sua> pioggia.

 

 

Foto 17 – La pioggia si propone sempre, o quasi, in una delle sue due più frequenti declinazioni: o la depressione e la malinconia, oppure il gioco divertito e l’allegria. Qui vince la seconda opzione, vale a dire l’alternativa giovane e giocosa. I due ragazzi, vitali e colorati, percorrono felici la <Promenade des Anglais> a Nizza. Fra poco, lo sanno bene, il sole si ripresenterà tiepido ed amico. I due protagonisti staccano cromaticamente decisi su uno spazio/lavagna che li abbraccia con delicatezza.

 

 

Filippo Crea

filic@fastwebnet.it

 

 

 

 

 

NOC SENSEI è un modo nuovo di vedere, vivere e condividere la passione per la fotografia. Risveglia i sensi, allarga la mente e gli orizzonti. Non segue i numeri, ma ricerca sensazioni e colori. NOC SENSEI è un progetto di New Old Camera srl

One Comment

  1. Vittorio Righini Reply

    molto bello, Filippo, complimenti. Amo le foto con la pioggia, ma è sempre più difficile cogliere l’attimo perchè… non piove mai, almeno nel nord ovest dell’Italia. Mi comprerò un biglietto aereo per il sud est asiatico nella stagione dei monsoni e mi toglierò la voglia. O per la Scozia e/o l’Irlanda, ma li quando piove fa pure freddo… brrr, non so, ma un giorno o l’altro… Vittorio

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