L’occasione del recente trasloco dalla sua abitazione di Milano, ha obbligato Fausto Giaccone a fare ordine nell’immensità del suo archivio fatto di negativi, provini, stampe, libri e riviste, tante riviste, alcune di queste storiche.
Inevitabilmente ci è tornata alla mente, non senza un po’ di rammarico, la trepidazione cui la quale si aspettava l’uscita del nuovo numero per scoprire cosa stava accadendo nel resto del mondo attraverso gli occhi e i reportage di grandissimi fotoreporter.
Alcune di queste riviste (prima fra tutte: Life), grazie al loro elevatissimo contenuto iconografico, contribuirono a creare una identità e una cultura nazionale americana, dagli anni della grande depressione alla guerra del Vietnam, identità che poi venne esportata a livello internazionale in tutto il mondo.
LOOK, 18 Novembre 1969.
Bruce Davidson sul set di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni
Bruce Davidson è un fotografo statunitense. È membro dell’agenzia Magnum Photos dal 1958. Le sue fotografie, in particolare quelle scattate ad Harlem, New York, sono state ampiamente esposte e pubblicate.
Davidson ha scattato foto per Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, come ha fatto anche per The Misfits (Gli spostati – 1961), tra Inge Morath, Henri Cartier-Bresson, Dennis Stock, Eve Arnold, Ernst Haas, Cornell Capa, Elliott Erwitt ed Erich Hartmann.
Michelangelo Antonioni (Ferrara, 29 settembre 1912 – Roma, 30 luglio 2007) è stato un regista, sceneggiatore, montatore, scrittore, pittore e critico cinematografico italiano, tra i maggiori cineasti della storia del cinema.
Zabriskie Point (1970) è stato il secondo di tre lungometraggi girati da Antonioni in lingua inglese, e con attori protagonisti stranieri, per il produttore Carlo Ponti.
Gli altri due furono Blow-Up (1966) e Professione: reporter (The Passenger, 1975). Per questo film, il ruolo dei due protagonisti fu affidato da Antonioni a due esordienti non-professionisti: Mark Frechette e Daria Halprin.
Look fu una rivista bisettimanale statunitense fondata da Gardner “Mike” Cowles junior (1903–1985) nel 1937 e andata in stampa sino al 1971.
Fra gli altri, al successo della rivista collaborò Stanley Kubrick.
LIFE, 26 Febbraio 1971.
Un portfolio dal Vietnam di Larry Burrows, probabilmente il suo più celebre dal Vietnam.
Henry Frank Leslie Burrows (29 maggio 1926 – 10 febbraio 1971) è stato un famosissimo fotogiormnalista ingllese.
Ha passato 9 anni della sua vita a testimoniare la guerra del Vietnam.
Di Larry Burrows, delle sue strepitose fotografie e della sua incredibile esperienza come reporter durante la guerra del Vienam parlammo abbondantemente all’interno dei cinque capitoli di “La luce scintilla un attimo ed è già notte” scritto da Giuseppe Ciccarella.
Life è stata una rivista statunitense inizialmente pubblicata tra il 1883 ed il 1936 come rivista umoristica che trattava argomenti di interesse generale.
Nel 1936 il fondatore della rivista Time, Henry Luce, la trasformò in un magazine imperniato principalmente sul foto giornalismo.
LIFE 19 gennaio, 1970.
Il massacro di Mỹ Lai, conosciuto anche come massacro di Sơn Mỹ
Uno dei reportage che più influenzò l’opinione pubblica americana nella direzione di una opposizione alla guerra in Vietnam: il massacro di Mylai
Il massacro di Mỹ Lai (16 marzo 1968) fu un massacro di civili inermi che avvenne durante la guerra del Vietnam, quando i soldati statunitensi della Compagnia C, 1º Battaglione, 20º Reggimento, 11ª Brigata della 23ª Divisione di Fanteria dell’esercito statunitense, agli ordini del tenente William Calley, uccisero 504 civili inermi e disarmati, principalmente anziani, donne, bambini e neonati.
Raccontammo anche noi del massacro di Mỹ Lai e delle strazianti fotografia di Ronald L. Haeberle nella terza parte dell’articolo “Apache Snow” di Giuseppe Ciccarella.
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