In collaborazione, redatto e pubblicato da Doog Reporter
“È accaduto molte volte, negli ultimi anni, che una storia abbia avuto inizio dalle sponde di un fiume: che sia stato il Rio de La Plata in Argentina, il Niong in Cameroun, il Lulua in Congo, l’Orange in Namibia, o come dimenticare il Chao Praha a Bangkok.
Dopo quasi 30 ore di viaggio, 3 aerei, 4 aeroporti, valige perse e poi ritrovate, doppia valuta usata a caso che non sai mai quanto stai spendendo, il richiamo del fiume è stato più forte di ogni altra cosa.
E prima di ogni cosa, lasciata la borsa nella stanza che mi ospiterà nelle prossime due notti, ho camminato in direzione del maestoso e pacioso Mekong che, dal lontano Tibet, attraversa la capitale Phnom Penh per poi proseguire la sua lenta esistenza attraverso il Vietnam e riversarsi, dopo 5mila km, nel Mar Cinese meridionale. (…)”
Iniziano così i Diari dalla Cambogia, un appuntamento quotidiano – connessione internet permettendo – che ci porta a conoscere quella parte di Cambogia lontana da Siem Reap e dai flussi turistici che si riversano nell’Angkor Wat.
Siamo partiti con la curiosità che caratterizza il reporter: quella sete di conoscere in prima persona le cose che poi si andranno a raccontare.
Quel desidero – e urgenza – di narrare il vissuto e non una sensazione; quell’obbligo etico di immergersi nella storia, farsi coinvolgere fino al midollo e, solo dopo, poterla raccontare.
E così eccoci qua, in viaggio da Phnom Penh al Mondulkiri, con il Mekong da un lato e una Cambogia che si va a conoscere passo dopo passo, dall’altro.
L’articolo prosegue sul sito di Doog Reporter
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