Tutti i ragazzini di un tempo ormai finito si divertivano con questa frasetta. Piano, però. Magari questa appetitosa signora ed il gatto, asini non sono.
Ho provato a indagare l’universo di chi legge. E non ce l’ho fatta. Ogni volta che ho provato a sapere di più di qualcosa approfondendone lo studio, ne sono uscito malconcio ed infelice. Sì, ogni tentativo di acculturarmi mi faceva del male, perché mi stimolava a nuove conoscenze. E le nuove conoscenze mi stimolavano poi a … nuove conoscenze. Un circolo vizioso logorante ed infinito. Ed infine ho concluso che la cosa più sana, fosse di educarsi all’ignoranza.
Ho pensato perciò di strutturare dei corsi immersivi di <ignorantizzazione>. Deciso, meglio ignoranti ma felici. Ed ho pensato che “quelli che leggono”, avrebbero potuto essere tra i miei allievi.
Ed eccoli qui a seguire, pronti da scongelare. Forse ne ho scovati pochi, e però i miei lettori ne troveranno altri e, magari, migliori.
Ancora una volta propongo <un tema>, forte della mia convinzione che fotografare qualcosa di specifico che obblighi a programmare ed a riflettere sia un fondamentale dell’apprendimento.
Alt, mi scappa una riflessione. Se chiediamo a dieci fotoamatori quale è il loro genere preferito, otto di essi risponderanno che è la “street” – Ora la street è quella che una volta per mio nonno era una semplice <istantanea> – Mio nonno usciva per una passeggiata con la sua “soffietto” sulla pancia. Andava, sparava, metteva qualche cosa nel carniere.
Il Conte Primoli, patrizio e fotografo, faceva pure lui <street> (L’uscita dalla Messa, Le lavandaie di via Ripetta, La partenza del pallone aerostatico, Scena a soggetto in gondola, La piena del Tevere, Carretti davanti al Tempio di Vesta, La marcatura dei buoi, La spidocchiatura, Caprai e Capre al Piazzale Flaminio).
Oh, gli appassionati della street continuino pure a covarla, così come ha fatto H.C.Bresson per tutta una vita. Ho la personale convinzione che sia ben più appagante, in luogo della street tipo <insalata mista> fare una street <mirata>, vale a dire una street a tema. Come è qui di seguito con “quelli che leggono” che pur sempre è street, ma che è una street più pregiata. O no?
Ed ora largo ai miei <quelli che leggono>:
*** La Triennale – Ma dove sono qui i lettori? Ci sono, ci sono. Ed anche di gran marca. In quest’opera di rilevante fattura tecnica, in alto a sinistra ecco entrare in scena delle mani che si dirigono golose verso i libri. Ed è una soluzione raffinata al tema in esame.
*** Parigi, Cafè du Dome – Una firma celebre per questo prezioso foto/gioiello. EDOUARD BOUBAT, uno dei Maestri della fotografia umanista francese. Ha trovato il suo <lettore> in un celebre caffè parigino, ritrovo famoso di artisti e di protagonisti della vita culturale di Parigi. E non credo sia il caso di decodificare le positività di questa celebre immagine.
*** Mercato a Osaka, Messico – Il volto dell’uomo che legge vince sui colori forti della carne n vendita. Due plus vincenti: le bistecche in basso si dirigono verso il protagonista ed altrettanto fanno i salumi penzolanti in verticale. Una notazione compositiva, questa, che giova all’equilibrio dell’insieme.
*** Nel cortile della Mediateca – Un indice della validità di una ricerca a tema si registra se le fotografie messe insieme sono assortite, tra di loro tutte di narrazione diversa. Non ha alcun senso accostare due o più immagini somiglianti. Ed ecco perciò che questa prova ha qui pienamente diritto di cittadinanza.
*** A colazione – Una bella fotografia. Una parete di legno pregiato è la lavagna che ospita un distinto signore seduto quietamente in uno storico caffè di Firenze. Credibilissima la sua gestualità di lettore e di … colazionatore. Un bozzetto narrativo in raffinato equilibrio compositivo.
*** In vacanza al mare – La linea di confine tra cielo e mare che segmenta armonicamente il ftg è funzionale alla sensazione di relax dell’uomo. Il tutto è sorretto da un roccione forte e immobile. La gestualità del protagonista è assolutamente credibile. E Il berretto blu dell’uomo indirizza lo sguardo dell’osservatore giusto al centro del ftg accentuando così la sensazione di quiete che è nell’immagine.
*** Quelli della Bibbia – Una istantanea di bella e immediata decodifica. La ripresa dall’alto è una funzionale soluzione dell’autore, e ci mostra un collettivo che legge e studia la Bibbia. Ed infine anche la collocazione in circolo dei lettori è elemento compositivo di coerente narrazione.
*** Scianna, la lettrice – Un ambiente che sa di cultura e di raffinata eleganza. Lo certificano tutte le presenze, anche quelle in alto nel ftg che documentano la preziosità di certo mondo. Un’opera che dimostra quali e quanto diverse possano essere le soluzioni ad una specifica ricerca. Notevole qui, infine, la sapiente gestione di luci ed ombre.
*** In biblioteca – E dopo la lettrice di Ferdinando Scianna, eccone un’altra, rigorosamente diversa. Questa ragazza che legge in una biblioteca è, difatti, una figura del nostro oggi, attuale ed informale. Accattivante il contrasto tra l’imponenza della scaffalatura e la fragilità della giovane lettrice.
*** In un Museo – Armonico l’accostamento in diagonale tra le due figure, virtuale l‘una, materica l’altra, ed entrambe ospiti di uno spazio monocromatico. Suggestivo l’intenso raccoglimento dell’uomo.
*** Al mercato – abbiamo visto quanto variegato sia il mondo di quelli che leggono. Abbiamo incontrato un signore borghese in uno storico caffè, il lettore al mercato dell’usato, quello che legge sugli scogli, la ragazzetta informale, il parigino al quartiere latino, quelli che leggono la Bibbia, ed altri ancora. E ciò conforta il mio assunto, che cioè questo tema, e qualsiasi altri ancora possano partorire 9999 soluzioni diverse, e che qualsivoglia ricerca tematica obbliga a <foto/pensare> ed a <foto/raccontare>. E che è, quindi, uno strumento primario della educazione alla Buona Fotografia.
Sono in chiusura ma desidero prima, e di certo goliardicamente, proporvi i miei “CONSIGLI DI LETTURA”
Eccoli:
- Cento ani di solitudine di Marques
- Dagli Appennini alle Pande di De Amicis
- Dei delitti e del pene di Beccaria
- Don Chisciotte senza mancia di Cervantes
- Il culino del Po di Bacchelli
- Il dessert dei Tartari di Buzzati
- Il gatto sardo di Tomasi di Lampedusa
- Il giardino dei finti contini di Bassani
- Il nome della cosa di Eco
- Il secchio e il mare di Hemingway
- Il Toro di Venezia di Shakespeare
- L’Orlando Curioso di Tasso
- La dà Algisa di Testori
- La donna del fetente francese di Pinter
- La ragazza col Pube di Cassola
- La tonaca di Monza di Manzoni
- La vecchia rapita di Tassoni
- Le avventure di Finocchio di Collodi
- Le mille e una botte di Anonimo
- Per chi stona la campana di Hemingway
- Se questo è un uovo di Levi
- Torte a Venezia di Mann
- Tutto è pene ciò che finisce pene di Shakespeare
- Ventimila seghe sotto i mari di Verne
- Zia col mento di Mitchell
Filippo Crea
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