Davide Domenichelli nasce a Roma, dove vive e lavora come analista funzionale nel campo dei servizi di consulenza per il mercato ICT.
Ama la fotografia sin da ragazzo, una passione che gli è stata trasmessa in particolare dal padre, ma non si definisce di certo un fotografo quanto piuttosto un appassionato di immagini alla perenne ricerca del “momento decisivo”.
Avendo avuto la fortuna di viaggiare spesso ha cominciato ad usare la macchina fotografica inizialmente per catturare i ricordi delle vacanze per poi provare a descrivere la sua visione del mondo che ci circonda
attraverso una personale reinterpretazione dettata dal suo sguardo, dalle sue esperienze e dai suoi stati d’animo.
Questo approccio gli ha portato ad avvicinarsi sempre più a tematiche più strettamente street e di reportage, con la conseguente necessità di iniziare un percorso di approfondimento di autori e tecniche attraverso la
partecipazione a diversi corsi e workshop.
Approfittando di una recente esperienza lavorativa che lo ha portato spesso a viaggiare in treno per circa un anno, ha deciso di dar vita al suo primo progetto fotografico con l’intenzione di provare a catturare, attraverso semplici immagini, le sensazioni, le emozioni, le storie di chi si ritrova occasionalmente o periodicamente a spostarsi per brevi o lunghe tragitti, spesso per esigenze di studio o lavoro piuttosto che per una vacanza.
“Partenze” nasce principalmente tra Roma e Milano anche se di fatto potremmo essere ovunque visto il ripetersi quasi monotono di cliché e situazioni tipiche di ogni stazione ferroviaria: sguardi troppo spesso persi nel “vuoto” dello schermo del cellulare, volti che trascinano stancamente i loro bagagli, sigarette fumate in fretta nell’attesa di un treno diretto chissà dove, l’incessante martellamento degli altoparlanti che annunciano arrivi e partenze, lo stridere dei vagoni sui binari….
Basato su un linguaggio narrativo piuttosto elementare, atto ad interpretare e comunicare in maniera essenziale, questa sequenza di immagini da me raccolte non vuole essere altro che una serie di semplici testimonianze di momenti vissuti “nell’attesa di…”
Nessun effetto speciale, nessun evento epocale…
Superata quindi una prima fase iniziale in cui tutto sembra essere funzionale allo scopo e pertanto degno di essere fotografato, è arrivata una fase più razionale in cui l’obiettivo principale è stato piuttosto quello di cercare di identificare quelle situazioni di vita reale, piccoli frammenti di vita quotidiana che ormai ci possono apparire quasi surreali, fuori dall’ordinario.
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