Io non lo so perché fotografo i pali, ma loro si.
Riguardando certe mie fotografie degli anni ottanta/novanta li ritrovo ben disposti e concludo ricordandomi di essere un fotografo di strada che ha imparato a rispettarli.
Alcuni anni fa Alberto Dubini lesse e poi riscontrò nella prassi che per molti fotografi i pali sono degli intrusi e alcuni di loro li tolgono dalle fotografie o li spostano perché “impallano”.
Così gli venne in mente che al Verano, il cimitero grande di Roma, la piccola lapide sulla tomba di Vittorio Gassman reca l’epigrafe: “ATTORE, NON FU MAI IMPALLATO”.
Sono interessato ai pali – i miei attori stradali – e voglio credere che loro riconoscano ciò.
Prima viene il palo e intorno a lui un contesto a sostegno che “non impalla” ma “fa da spalla”. Insomma un gioco visivo fra soggetto e complemento dove il contesto a volte prevale .
Infatti i miei pali stanno diventando un pretesto per raccontare la vita dove passa l’umanità.
Questa mia Vita da palo è come una càmola (tarma) che nutro da qualche anno con immagini utilizzando la fotografia.
Uso il formato quadrato “modello instagram” per una questione di equilibrio, palo verticale e contesto orizzontale; uso il colore perché, come diceva Luigi Ghirri : il mondo reale non è in bianco e nero.
Da cinque anni condivido alcuni di questi scatti con Instagram e Facebook per dilettare gli amici e suscitare interesse.
Alla sequela di pali aggiungo uno scatto dove MI si vede più volte riprodotto e in compagnia di un palo numero 1.
Un fotografo di strada deve saper fare il palo.
Alberto, il “folletto fotografo”, ha una modo di vedere la realtà molto creativo, originale e mai banale! Questo lavoro ne è la dimostrazione. Bravo!
Complimenti Alberto, non avrei mai immaginato che la vita da palo fosse così varia.
Complimenti, originale, creativo, foto meravigliose. Mentre scrivevo mi è venuto in mente il termine “palo” per indicare colui che controlla la situazione per complici di misfatti. In una posizione strategica, vede tutti e nessuno lo vede. Bravo Alberto. Tu lo vedi e lo decifri con l’occhio gentile e vigile.
Alberto è la perfetta sintesi del fotografo e del poeta. .con in più quello stile da meneghino di una volta. .ma più attuale che mai. .Bravissimo!!