Quaranteniade. Fotogiornale dal fronte interno.

Fotografie di Alessandro Gaja

 

Ogni cosa ha un inizio, anche quando non ce ne accorgiamo.

19 Gennaio 2020, telegiornale della sera di RAI 1, interno casa, Milano.

Dopo la sigla di testa, i titoli principali letti fuori campo dalla conduttrice Emma D’Aquino sono dedicati alla conferenza di Berlino per la Pace in Libia, ad un ultras di calcio investito e ucciso a Potenza, alle usuali beghe politiche di casa nostra, ad Harry e Megan senza più titoli reali, al panico nel mondo per whatsapp in tilt e ad un omaggio a Fellini in occasione del centenario della nascita.

Fine dei titoli.

Dopo 20 minuti e 41 secondi però, la cronaca estera apre con un servizio, evidentemente ancora di secondaria importanza, della corrispondente da Pechino Giovanna Botteri dal titolo “Il virus misterioso”.

Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, Cina Centrale: un misterioso virus simile alla SARS ha causato due morti tra i frequentatori del mercato del pesce della città che si presume sia stato il primo focolaio dell’infezione.

Ci sarebbero altri contagiati nel paese ed il Governo Cinese è preoccupato per le 700.000 persone in procinto di mettersi in viaggio per i festeggiamenti del Capodanno Lunare che sono alle porte.

Giappone, Singapore, Thailandia, Corea del Sud e Stati Uniti hanno già messo in atto misure di controllo sui passeggeri in arrivo dalla provincia di Wuhan.

Fine del servizio.

83 secondi e niente sarà più lo stesso, per nessuno, al mondo.

Nel giro di pochi giorni l’epidemia supera i confini cinesi e si espande in Europa ed America, in Italia due focolai in Lombardia e Veneto vengono chiusi, presto intere zone del nostro paese vengono blindate, imposti limiti agli spostamenti fisici, chiuse le attività non strutturali, si arriva lockdown totale del paese.

Di pari passo un’escalation inarrestabile di notizie, analisi, pareri, commenti, statistiche numeri, previsioni e approfondimenti giornalistici hanno progressivamente inondato tutti i canali della comunicazione, tradizionali e social, stravolgendone e occupandone totalmente il palinsesto.

Non si ricorda una cosa del genere a memoria d’uomo, la prima pandemia virale e comunicativa nell’era dei social.

Tutto troppo, tutto insieme ed in troppo poco tempo.

Per capire devo mettere in ordine, per mettere in ordine devo fotografare.

Ne nasce un racconto per immagini e parole tuttora in corso, screenshots televisivi tutti fotografati dai servizi del notiziario serale di RAI 1 incasellati in una sequenza narrativa giornaliera cronologica.

Non sono immagini inedite, le abbiamo già viste in realtà “nascoste” nel flusso dei notiziari ma poi perse nello scorrere di altre migliaia di fotogrammi.

La fotografia è quello che mi serve: non da scampo, meraviglioso paradosso che addensa il tempo ma te ne lascia per essere libero di osservare, scoprire, riflettere.

Milano, Venerdì 10 Aprile 2020

87 giorni e non è ancora finita.

 

Alessandro Gaja

 

NOC SENSEI è un modo nuovo di vedere, vivere e condividere la passione per la fotografia. Risveglia i sensi, allarga la mente e gli orizzonti. Non segue i numeri, ma ricerca sensazioni e colori. NOC SENSEI è un progetto di New Old Camera srl

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