In ricordo di Mario De Biasi

Di Alfredo Felletti

 

A pochi giorni dalla ricorrenza del settimo anniversario dalla sua scomparsa (2 giugno 1923 – 27 maggio 2013), ricordiamo il grandissimo Mario De Biasi.

Per chi ha amato ed ama le sue immagini, il nome del Maestro De Biasi è una pietra miliare nella storia del fotogiornalismo nostrano.

Raccontare la vita di questo grande fotoreporter è come voler condensare una intera enciclopedia in poche righe, tante sono state le esperienze che lo hanno portato ad essere una degli interpreti principali del fotogiornalismo mondiale.

Mi limiterò quindi a raccontare le tappe più importanti. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo in amicizia per parecchi anni, l’ho seguito in quasi tutte le mostre che le tante Gallerie e Fondazioni presenti sul territorio italiano organizzavano in suo onore.

 

© Alfredo Felletti

 

Il primo incontro con il “Maestro” fu nell’anno 2000 quando la sua Milano, gli dedicò una grande Mostra Antologica dal titolo: “ Fotografia, Professione e Passione “ un tributo a quell’epoca ai 50 anni di professionismo.

Mario De Biasi è stato uno dei pochi grandi fotografi, ad aver raccontato tutto, o quasi tutto, attraverso le sue immagini, era ed è considerato un “Universalista” della Fotografia.

Ha fotografato guerre, rivoluzioni, terremoti, alluvioni, uomini famosi, eventi di cronaca per la rivista “EPOCA” della Mondadori che negli anni dal 1960 al 1970 del secolo scorso, poteva contare una tiratura settimanale di circa 500.000 mila copie del giornale.

Un numero impensabile da raggiungere oggi nel contesto della nostra attuale editoria.

Mario De Biasi lavorava per la rivista già dal 1953 ed ebbe la sua grande occasione per diventare famoso nel 1956, anno in cui si recò in Ungheria, a Budapest, per seguire i moti rivoluzionari.

 

 

© Alfredo Felletti

 

A Budapest nella notte tra il 23 ed il 24 Ottobre del 1956, per ore sotto il fuoco delle milizie rivoluzionarie, documentò i massacri della popolazione. “ Italiano Pazzo” lo chiamarono i colleghi per il coraggio dimostrato e le sue foto fecero il giro del mondo, pubblicate su decine di settimanali.

Un altro mondo, un’altra epoca; le riviste avevano ancora un ruolo importante nell’informazione delle famiglie italiane e la televisione non era ancora un concorrente spietato.

Spesso mi raccontava, parlando della sua avventura di fotogiornalista, che in redazione da “EPOCA” erano molto esigenti e dietro ad ogni scatto c’era un’idea di base elaborata e sviluppata.

A volte non c’erano le condizioni ottimali per poter effettuare delle riprese, per esempio mancanza di permessi, da parte delle autorità locali, ma spesso si sentiva rispondere per telefono o per telegramma dal capo della redazione –   “Noi sappiamo che per te non c’è nulla di impossibile – Contiamo su di te…“

 

 

© Alfredo Felletti

 

EPOCA, la rivista, nel corso del tempo è diventata una delle più importanti testate italiane, equiparabile per importanza a “LIFE”, la famosa rivista americana, che ormai dalla metà degli anni novanta del secolo scorso a chiuso i battenti. Mario De Biasi a “EPOCA” diventò il responsabile dei servizi fotografici, realizzando pagine e pagine di copertine, sono 136 quelle che ha firmato, documentando storie ed avvenimenti da tutto il mondo, viaggiando dall’Africa, all’Oriente, agli Stati Uniti, quasi senza sosta.

Anche EPOCA ora non c’è più, ma rimane la nostalgia, per uno Staff, per una squadra di grandi fotogiornalisti che con Mario De Biasi a capo dei servizi fotografici a dato molto al paese Italia e le foto scattate da tutti componenti la redazione rimarranno nella Storia della Fotografia.

 

 

 

Esattamente un anno fa, l’amministrazione comunale del paese di Ponte Lambro in Brianza, con gli amici del Fotoclub locale, la figlia Silvia, con il supporto tecnico di NOC (New Old Camera), la partecipazione commossa di amici, fotografi, fans e studenti di varie scuole di fotografia, hanno voluto organizzare una intera giornata in ricordo del Maestro, con la presentazione di una mostra permanente, dal titolo “Ricordi di Brianza” per far rivivere alcuni scatti effettuati da Mario de Biasi in quei luoghi.

Un percorso esterno guidato, attraverso le vie del paese, tra boschi e ville d’epoca.

 

Alfredo Felletti (Maggio 2020)

 

NOC SENSEI è un modo nuovo di vedere, vivere e condividere la passione per la fotografia. Risveglia i sensi, allarga la mente e gli orizzonti. Non segue i numeri, ma ricerca sensazioni e colori. NOC SENSEI è un progetto di New Old Camera srl

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