Giulio Speranza, è un fotografo professionista e un dottore di ricerca in Geologia.
Ha realizzato la sua ricerca fotografica sul Gran Sasso d’Italia seguendo quella che negli ultimi anni è diventata la sua principale specializzazione in ambito fotografico, ovvero usando fotocamere a corpi mobili (banchi ottici) e pellicola bianco e nero di grande formato.
La sintonia pratica e mentale con questi apparecchi permette a Giulio di produrre immagini dotate di caratteristiche peculiari, secondo la sua idea di rappresentazione fotografica della montagna, che ha un’impostazione documentaria ma caratterizzata da un’estetica decisa e personale.
Usare strumenti come questi, inoltre, gli ha imposto di cambiare il classico approccio “escursionistico” alla montagna, dandogli la possibilità di accostarsi all’osservazione e rappresentazione del paesaggio in modo del tutto nuovo.
Nel mondo super-veloce dei giorni nostri, dove la produzione, la fruizione, e l’attenzione che si dedica alle immagini sono azioni fugaci che durano non più di qualche secondo, ho scelto un metodo di lavoro “vecchio” ma al tempo stesso “nuovo” per la fotografia di paesaggio in montagna.
Un approccio tecnico, lento, razionale, artigianale se vogliamo, che comporta la produzione di un numero limitato di immagini che nascono da una particolare sintonia con il soggetto.
A ciò si unisce la scelta del bianco e nero: tralasciare la componente cromatica e andare direttamente all’essenza formale delle cose è il linguaggio che preferisco per rappresentare la realtà in generale e le montagne in particolare.
Giulio ha lavorato principalmente nel formato 4×5”, ma anche in 5×7” e raramente 8×10” (10,2*12,7, 13*18 e 20,2*25,4cm).
Sviluppa personalmente i negativi e procede quindi alla scansione ed alla elaborazione in camera chiara al pc.

Il Corno Piccolo visto dalla Sella dei due Corni, Giugno 2019 / The Little Horn Peak view from the Due Corni pass, June 2019
Gli Appennini sono la catena montuosa che costutisce la spina dorsale della Penisola Italiana. Il gruppo montuoso più alto e spettacolare della catena è senza dubbio il Gran Sasso d’Italia, in Abruzzo, la cui vetta più alta, il Corno Grande, che raggiunge i 2912m slm, è la massima elevazione degli Appennini e ospita il ghiacciaio più meridionale d’Europa, il Calderone.
Oltre che per l’indubbia bellezza dei paesaggi, la presenza del Parco Nazionale e di varie aree protette e ancora innumerevoli attrazione culturali, questa è la catena montuosa che conosco e frequento fin da bambino, perché lì sono le origini della mia famiglia paterna.
Questo progetto è stata l’occasione per riscoprire il Gran Sasso, grazie ad una nuova consapevolezza e approccio alla fotografia di paesaggio che deriva dall’uso delle fotocamere grande formato e pellicole bianconero.
Dopo più di due anni di ricerca sui migliori punti di vista, studio del territorio, escursioni e sessioni fotografiche, tanti chilometri percorsi a piedi sui sentieri e in auto per raggiungere i punti di partenza delle escursioni, posso davvero dire di aver fatto tanta strada e speso tanti soldi.
Sono ormai molto vicino alla meta, ma lo sforzo economico richiesto per stampare il libro così come l’ho voluto e pensato fin dall’inizio non è per me sostenibile.
Ecco che quindi chiedo il vostro supporto per permettermi di superare quest’ultimo ostacolo.
Il target fissato è quanto è necessario per la stampa in 400 copie del prodotto finale della mia ricerca, in modo che io possa condividerla con tutti voi.

Puntando verso est dalla vetta di Monte Aquila / Looking towards the east from the Aquila Peak summit
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