Il Salento è da sempre famoso per i riflessi verdi ed argento degli ulivi che da millenni ne caratterizzano il paesaggio. Dal 2013 circa 20 milioni di ulivi sono morti a causa il batterio Xylella fastidiosa, che ha iniziato a mangiarseli vivi, devastando il paesaggio, provocando enormi danni economici e ambientali, oltre a cancellare l’identità culturale di un popolo, perché in Puglia gli ulivi sono molto più che “semplici” alberi.
Investigando gli eventi che hanno condotto questa terra a trasformarsi in una distesa senza fine di scheletri di legno, il fotoreporter pugliese Filippo Ferraro si propone in 15 scatti di esplorare quanto il legame fra le persone e la propria terra possa influenzare la percezione di appartenenza a una comunità, intesa come un gruppo con la stessa identità collettiva.

Burning trunk of an olive tree in the countryside near Felline. Since the beginning of this epidemic thousands of fields have been abandoned, causing a significant increase in fires, especially with the high temperatures of the summer. Southern Salento, Italy, July 23, 2020.
- VOGHERA FOTOGRAFIA 2023
- Festival Nazionale di Fotografia – IV^ Edizione
- Direzione artistica di Loredana De Pace
- TERRA CHIAMA TERRA
- Bellezza, fragilità e risorse del Pianeta
- Castello Visconteo di Voghera
- Piazza Della Liberazione, Voghera (PV)
- dal 27 maggio al 11 giugno 2023
- Ingresso libero
- Orari di apertura: sabato e domenica 09.30 – 12.30 / 15.00 – 19.00. Da mercoledì a venerdì su appuntamento

An old photo from 1957 shows a group of farm workers at a moment of pause during the olive harvest. Casarano, Southern Salento, Italy, August 18, 2021.
Il Salento, estremo lembo di terra stretto che si trova fra il mar Ionio e l’Adriatico, è da sempre conosciuto per il suo terzo “mare”: quello dai riflessi verdi ed argento degli ulivi che da millenni ne caratterizza il paesaggio. Oggi purtroppo non è più così perché circa 20 milioni di ulivi sono morti, a partire dal 2013, quando il batterio vegetale Xylella fastidiosa ha iniziato ad infettare questi mastodonti secolari, in quella che viene considerata una delle peggiori emergenze fitosanitarie al mondo.
In meno di un decennio il contagio si è diffuso attraverso 700.000 ettari di territorio, devastando il paesaggio e provocando enormi danni economici e ambientali.
Secondo il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, le temperature medie nella regione mediterranea sono aumentate di 1,4°C rispetto ai livelli preindustriali e le precipitazioni sono diminuite del 2,5%. Negli ultimi anni l’Italia ha conosciuto siccità estive, inondazioni autunnali e ondate di ghiaccio primaverili.
Tali condizioni meteorologiche estreme hanno creato un habitat ideale per il batterio Xylella, mai segnalato in Europa prima del 2013, preparando di fatto il terreno per un’epidemia che sta conducendo il Salento a una rapida desertificazione.

85-year-old farmer, Gino Schiavano looks at his dead olive trees. With the advent of the Xylella epidemic, Gino literally saw his life’s work dry up in just a few years without being able to do anything. Nevertheless, he continues to take care of his trees. Casarano, Southern Salento, Italy, July 31, 2020.
Dietro le perdite evidenti, tuttavia, si celano le ferite più profonde: nella regione Puglia gli ulivi sono profondamente radicati nella cultura popolare quali simboli delle antiche tradizioni ed eredità delle passate generazioni. Da sempre definiscono il paesaggio di questa regione e vengono considerati molto più che “semplici” alberi.
Per questo motivo la loro perdita è spesso vissuta al pari della morte di un membro della famiglia.
Sradicando secoli di storia e cultura di un popolo, Xylella lo ha privato della propria identità.
Investigando gli eventi che hanno condotto questa terra, un tempo ricca di rigogliosi uliveti ad apparire oggi come una distesa senza fine di scheletri di legno, il lavoro del fotoreporter di origini pugliesi Filippo Ferraro si propone di esplorare quanto il legame fra le persone e la propria terra possa influenzare la percezione di appartenenza a una comunità, intesa come un gruppo con la stessa identità collettiva.
Oggi, tuttavia, la speranza di un futuro migliore torna a germogliare: alcune varietà d’ulivo sembrano essere resistenti al batterio e molti contadini e agricoltori hanno ripreso a piantare, ricostruendo così – albero dopo albero – la propria identità perduta.

Olive pruner, Valentino Toma cuts some big trunks just uprooted. Valentino considers himself lucky because he still has a job, while many have lost it, since Xylella began to destroy olive oil economy of the region. Casarano, Southern Salento, December 18, 2020.
- VOGHERA FOTOGRAFIA 2023
- Festival Nazionale di Fotografia – IV^ Edizione
- Direzione artistica di Loredana De Pace
- TERRA CHIAMA TERRA
- Bellezza, fragilità e risorse del Pianeta
- Castello Visconteo di Voghera
- Piazza Della Liberazione, Voghera (PV)
- dal 27 maggio al 11 giugno 2023
- Ingresso libero
- Orari di apertura: sabato e domenica 09.30 – 12.30 / 15.00 – 19.00. Da mercoledì a venerdì su appuntamento
Torna dal 27 maggio al’11 giugno 2023 il Festival Nazionale Voghera Fotografia dal titolo “TERRA CHIAMA TERRA. Bellezza, fragilità e risorse del Pianeta”.
La manifestazione, organizzata da Spazio 53 in collaborazione con il Comune di Voghera e giunta quest’anno alla sua quarta edizione, si svolgerà sotto la direzione artistica di Loredana De Pace, giornalista e curatrice da vent’anni attiva nel mondo della fotografia, e porrà l’accento sui cambiamenti climatici che sempre più spesso vengono documentati dai fotografi di tutto il mondo.
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