Il filosofo greco Aristotele (384 aC-322 aC) definì l’anima come il principio vitale o essenza degli esseri umani, grazie al quale essi formano una certa identità, non razionalmente spiegabile dalla realtà materiale delle sue parti.
In alcune culture c’è una superstizione secondo cui quando si scatta una fotografia a qualcuno, quell’istantanea si appropria non solo dell’immagine della persona ritratta ma anche della sua anima, conferendo al ritratto fotografico un carattere magico o soprannaturale.
La serie fotografica ‘Phóbos‘ attraverso la giustapposizione delle ombre con il soggetto fotografato, svelerà un’evocazione psicologica, un impulso alla ragione, la rappresentazione visiva della paura irrazionale dell’individuo di perdere per sempre anima e identità nelle profondità di una camera oscura.
Cristóbal Carretero Cassinello
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