L’invisibilità è la qualità di un corpo fisico visibile che non viene visto in condizioni di luce normali per un presunto osservatore.
H.G. Wells nel suo acclamato romanzo di fantascienza L’uomo invisibile (1897), ci ha fatto sognare la possibilità di modificare l’indice di rifrazione dell’essere umano in modo che un corpo non assorba o rifletta la luce per diventare invisibile.
Da questo punto di vista, il fotografo, camaleonticamente, raggiunge l’invisibilità quando cattura nel suo scatto fotografico la natura e l’anima del soggetto, arrivando a catturare con la sua macchina fotografica una rappresentazione fedele della condizione umana nel suo contesto e ambiente.
L’uomo invisibile è un progetto fotografico, che rivela attraverso la forte interazione dell’ombra con il medium esistenziale, quella sensazione di invisibilità che il fotografo raggiunge come trance, quando cattura la condizione umana, restituendo al mondo la sua visione sincera, naturale e antropologico del mondo.
Cristóbal Carretero Cassinello
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