Testo di Josep Fabrega Agea (critico d’arte e fotografia)
La luce mediterranea torna a riverberarsi nell’eterna estate, immagini ricche di vita e splendore, il mare, gli angoli e le spiagge rinascono pieni di luce e colore vibranti dove è palpabile il bagliore esplosivo dell’estate, che ossigena i nostri occhi, ricarica le nostre batterie estetiche. di una bellezza pulita, gioia inevitabile e un certo ottimismo pop. Osserviamo invece nella fotografia di Cassinello che a volte nulla può essere più irreale della realtà stessa. L’irrealtà coesiste con la realtà come una visione spettrale che emerge dall’invisibile.
Valorizzando il quotidiano attraverso giochi di percezione come il trompe l’oeil visivo, senza manipolazione, nella sua città di Almería, convergono in una continua metafora della realtà carica di surrealismo poetico. È la coesistenza della vecchia street photography e della nuova street photography.
Questo riverbero estetico ci mostra tre pianeti propri e simultanei: il figurativo, l’astratto e un certo realismo magico e senza smettere di produrre un’esaltazione della bellezza attraverso un puro documentario.
Il suo lavoro è inquadrato senza concessioni, in modo diretto, sagace, geniale, da un approccio alternativo e personale, capace di rendere durature le immagini, riverberi che albergano nella mente come frammenti di un dialogo di cui ci giunge solo l’eco, come scene di un lavoro incompiuto che ci porta a trovare attrattiva in ciò che gli altri vedrebbero come desolazione.
C’è qualcosa lì che ci dà forza: lo spazio ridotto alla sostanza, riverberante di colore e luce, una raffinatezza della percezione fotografica, un silenzio deliberato. Diventiamo spettatori di un’utopia che ci circonda in un modo sorprendentemente caldo.
Lasciamoci allora guidare da questi riverberi di luce mediterranea e poesia visiva in questa “Eterna Estate” di Cristóbal C. Cassinello.
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