Abbiamo ricevuto un omaggio bellissimo da Giulia Zhang e Claudio Maria Lerario di AYZOH!
AYZOH! è un centro di fotografia documentaria e comunitaria che lavora da anni a fianco di piccole comunità che affrontano sfide impegnative in campo sociale, culturale ed economico.
Camp Erech è una preziosa collezione di cento stampe fotografiche che prende il nome dall’omonimo accampamento situato nelle vicinanze dell’oasi di Toungad, nella regione desertica dell’Adrar, in Mauritania.
Attraverso gli occhi e le fotografie di Giulia e Claudio questo scrigno vi porta dentro la vita quotidiana di Yahya (il protagonista principale del racconto), della sua famiglia e della piccola comunità locale.
Un “libro” veramente speciale che potrete venire a sfogliare da New Old Camera e acquistare sul sito di Ayzoh!
La storia
Camp Erech è un racconto dove le immagini viaggiano insieme alle parole per svelare una storia unica — forse irripetibile — capace di donarti bellezza, forza d’animo, nobiltà di vita, consapevolezza e amore.
Camp Erech è dedicato a persone che vogliono vivere con coerenza, non schiave di uno sterile narcisismo, emotivamente presenti a se stesse.
Persone che danno importanza ai concetti di auto-determinazione, libertà responsabile, autenticità, rispetto e amore verso se stessi… pensando, parlando, agendo e vivendo di conseguenza.
Perché una collezione di stampe e non un libro fotografico?
L’intero racconto ruota intorno ai concetti di autodeterminazione, autenticità e libertà.
Per questo abbiamo voluto creare un prodotto editoriale che — a differenza di un libro — puoi utilizzare come meglio credi: puoi incorniciare le stampe che più ti piacciono, ne puoi regalare altre, le puoi mischiare in base al tuo umore, le puoi estrarre a caso quasi come se fossero dei tarocchi.
Naturalmente, le puoi anche tenere ordinate e sfogliarle come un libro…
Se serve, sul retro di ogni stampa, troverai dei riferimenti numerici che ti possono aiutare a rimettere tutto in ordine.
Le fotografie
Ogni fotografia nasce da un coinvolgimento totale — e in ogni condizione immaginabile — di Giulia e Claudio nella vita quotidiana di Camp Erech.
Consegniamo le stampe in quello che per noi è uno “scrigno” e non una semplice “scatola” perché ogni momento rappresentato nelle immagini è stato prezioso, autentico, raro, carico di significato.
Alla realizzazione del racconto fotografico hanno partecipato anche Minatou e Nibkoha — le figlie di Riccardo — e Fatimatou, sua moglie.
A loro si è spesso aggiunta, in qualità di “assistente”, la piccola Navissa.
Le parole
Sul retro di ogni stampa c’è un testo.
Dopo la premessa — importante per descrivere lo spirito e l’intento del progetto — troverai le parole di un grande autore, molto caro sia a noi che a Yahya, che ci ha fatto un po’ da guida simbolica durante questo viaggio: Antoine de Saint-Exupéry.
Proseguiamo con le considerazioni di Giulia e Claudio che — nonostante i tanti reportage e progetti realizzati in giro per il mondo, anche in contesti più difficili — sono stati particolarmente toccati, ognuno a modo suo, da ciò che hanno vissuto durante questa esperienza.
In seguito, una conversazione con Yahya dove lui ci racconta la sua evoluzione: dall’uomo che era — quello che “oggi non vorrebbe mai incontrare” — alla persona che è diventata.
I testi originali sono alternati a citazioni di scrittori, artisti e umanisti che hanno rappresentato qualcosa di importante nella sua vita e in quella di Giulia e Claudio.
La domanda finale
Tutto viene raccontato attraverso la geografia del deserto e questo ci porta a una domanda finale — ispirata dalle parole di Saint-Exupéry — che racchiude il senso di questa storia, e alla quale, se vuoi, puoi rispondere.
Noi ti ascolteremo.
Lascia un commento