Il 13 Febbraio inaugura a Milano una mostra un po’ speciale.
C’è un ritratto di Marina Abramovic scattato nella sua casa di New York per Vanity Fair. Una coloratissima Amanda Lepore, fotografata in un club per D Di Repubblica. E poi Laetitia Casta, immortalata in bianco e nero nel 2004 con un dito davanti alla bocca mentre invita il fotografo a tacere. Come mai? “L’avevo provocata con una battuta per vedere come avrebbe risposto”, spiega Enzo Dal Verme a cui è dedicata la mostra 1999 » 2020, “a volte dico o faccio qualcosa di un po’ destabilizzante per cogliere l’immediatezza di un’espressione”.
La mostra espone scatti realizzati per servizi diversi, foto di moda, ritratti di celebrità e altro ancora. Immagini adatte ad essere osservate sorseggiando un cocktail. Sì, perché, invece di essere allestita in una galleria d’arte, la mostra è in un locale. Ma non in uno qualunque. Il Blanco è molto frequentato dai creativi di Milano e da chi lavora nella moda: il luogo ideale per fare un brindisi a vent’anni di carriera e incontrare amici vecchi e nuovi.
Non si tratta di una retrospettiva vera e propria, piuttosto di una panoramica veloce e divertente.
Si nota la differenza dei primi scatti (vedi Leo seduto in bagno al Chelsea Hotel nel 1999) e le immagini più recenti composte e illuminate attentamente, per esempio i Ritratti In Silenzio.
Come cambia lo stile di un fotografo nel corso di vent’anni? E il suo modo di vedere il mondo? Chi visiterà la mostra potrà farsene un’idea vedendo fianco a fianco tante immagini scattate in anni diversi.
Come è avvenuta la selezione delle immagini?
“Ho cercato tra le foto degli ultimi anni”, ci spiega Enzo, “e poi ho cominciato a frugare tra stampe, negativi e provini di dieci o venti anni fa. Ho trovato scatti che non ricordavo e mi sono tornati in mente gli episodi legati a quelle produzioni. Le richieste delle redazioni, gli imprevisti, gli incontri…”
È stato facile scegliere?
“Per nulla. Infatti dopo avere fatto io una selezione ho chiesto aiuto ad un caro amico e collega, Rohn Meijer, che mi ha consigliato cosa avrebbe esposto lui. In un primo momento non ero d’accordo su tutte le sue scelte, però mio fido di lui e l’ho ascoltato. Poi ho guardato altre foto insieme a Carlo Madesani con cui siamo amici da tanti anni e che mi ha sempre detto cosa pensa con brutale onestà. Con Carlo, gallerista e curatore, ho fatto la scelta finale”.
Che differenza c’è tra esporre in una galleria e in un locale?
“Un locale è generalmente molto più frequentato di una galleria d’arte, dunque ci saranno molti visitatori. Naturalmente la maggior parte non viene apposta per la mostra, comunque la vede. Tra l’altro, sto preparando un’altra mostra (che sarà in una galleria) e cerco persone interessanti da fotografare. Recentemente ho faticato a trovare una ragazza coi capelli rossi, un bodybuilder senza tatuaggi, un indiano coi baffi… metterò un annuncio in questa mostra e vediamo cosa salta fuori.”
Intanto, all’inaugurazione New Old Camera sarà presente e scatterà delle foto agli ospiti. E, chi lo vorrà, riceverà in omaggio una stampa della propria foto.
Il rinfresco è offerto dalla veganburgeria gourmet Flower Burger, e dai vini Prodigio DiVino.
DJ set di Lorenzo LSP.
Sarà una bella festa, siete tutti invitati.
1999 » 2020
Inaugurazione giovedì 13 febbraio, ore 19:00
Blanco, via Giovanni Battista Morgagni 2, Milano
Ingresso libero
In mostra dal 13 Febbraio al 2 aprile
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