Prototipo di Zeiss Ikon Contarex Super Electronic

 

Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; New Old Camera di Milano, titolare di questa piattaforma online, è anche l’editore de “Il libro Contarex” del quale sono coautore assieme al noto collezionista ed esperto Pierpaolo Ghisetti, pertanto ho sempre confezionato con piacere articoli dedicati a questo argomento esclusivo, magari cercando di implementare le informazioni contenute nel volume alla luce di ritrovamenti o scoperte successivi alla data della sua pubblicazione; in questa sede vedremo dunque un prototipo di preserie della Contarex Super Electronic grazie alle immagini condivise con me dall’amico Can Arbak, possessore di questo cimelio, che ringrazio di cuore per la gentile collaborazione.

 

 

La Contarex Super Electronic, o SE, costituisce il pinnacolo della linea evolutiva di fotocamere Zeiss Ikon e l’ultimo modello di prestigio ad essere prodotto prima che il management della Fondazione decidesse di chiudere questo settore dello Stiftung Zeiss, interrompendo per sempre la fabbricazione di fotocamere e una tradizione inveterata; la Super Electronic era esteticamente analoga alla coeva Super a funzionamento meccanico, tuttavia la SE si distingueva per un innovativo otturatore elettronico con tempi gestiti dalla scarica di una serie di condensatori e per l’aggiunta di interfacce ad accessori aggiuntivi che consentivano di gestire la fotocamera anche in automatico, a distanza e con avanzamento motorizzato; del modello SE venne mostrato un prototipo preliminare e non definitivo alla Photokina 1966 e questo esemplare si caratterizzava per l’interruttore esposimetrico posizionato sul frontale della fotocamera, a sinistra dell’obiettivo, come nella prima serie di Contarex Super, tuttavia nei 2 anni intercorsi prima dell’effettiva produzione di serie (1968) questo dettaglio scomparve e la SE arrivò sul mercato equipaggiata fin da subito con l’interruttore dell’esposimetro posizionato sul top ed attivato dal movimento della leva di carica.

 

 

L’elemento più riconoscibile della SE è un vano con presa multipolare coperto da uno sportello e collocato sul frontale a fianco dell’obiettivo (una posizione dove cadono naturalmente i polpastrelli della mano che impugna l’apparecchio, negando a priori l’ergonomia); questa soluzione, in abbinamento alla presa di forza per l’avanzamento motorizzato posta sul fondello, permette di accessoriare la fotocamera e trasformarla in un apparecchio destinato ad utilizzi tecnici e scientifici preclusi agli altri modelli della gamma; la Contarex Super Electronic è stata quindi un punto di arrivo, lo struggente addio della Zeiss Ikon ad un mondo che aveva contribuito a creare.

 

 

La protagonista odierna è una Super Electronic cromata di aspetto apparentemente convenzionale, viceversa si tratta di un pezzo di pregio perché costituisce un prototipo di preserie della versione entrata in produzione nel 1968 e riveduta e corretta rispetto all’esemplare visto alla Photokina 2 anni prima.

 

 

La storia della Super Electronic, circa 4.000 esemplari complessivi dei quali ben pochi laccati neri, è scandita come segue: la produzione della prima versione con 2 batterie MN9600 (che alimentavano sia l’otturatore che l’esposimetro) iniziò nel Settembre 1968 dalla matricola G36001, nel 1970 arrivò la seconda versione a 3 pile (con un elemento aggiuntivo da 1,35v al mercurio dedicato al solo esposimetro, con diagramma di scarica più regolare rispetto alla soluzione precedente) a partire dalla matricola R55001 e, infine, dopo il 1972 e la chiusura della Zeiss Ikon Stuttgart una serie finale di esemplari venne assemblata sotto il controllo dello Zeiss Contarex Vertieb, struttura creata appositamente, e queste ultime SE prevedono matricole a partire da 64501 e un logo specifico sul frontale.

L’esemplare protagonista di questo articolo riporta invece la matricola anomala VK 01-30, nella quale VK è l’acronimo di Versuch Kamera, cioè fotocamera prototipo, e la numerazione forse sta ad indicare il trentesimo esemplare del tipo 01; questo apparecchio appartiene quindi ad un lotto di preserie assemblato subito prima di avviare la produzione, nell’Autunno 1968, con apparecchi già meccanicamente conformi alla versione definitiva ed evidentemente assemblati per eseguire test sul campo su esemplari finiti e in condizioni di utilizzo reale.

Dal momento che 2 anni dopo la Contarex SE venne evoluta presentando una seconda versione con 3 batterie, sarebbe teoricamente possibile che questa Versuch Kamera non sia relativa all’esordio del modello nel 1968 ma proprio a questo passaggio di consegne del 1970, tuttavia è facile definire a quale circostanza il prototipo sia correlato semplicemente verificando la presenza o meno del relativo vano ausiliario per la famosa terza batteria al mercurio da 1,35v.

 

 

Questa immagine, che come le altre mi è stata gentilmente fornita su richiesta dal proprietario, si può osservare come la VK 01-30 sia effettivamente conforme al primo tipo del 1968 e che sotto lo specchio reflex (sede designata per tale aggiunta) non sia presente la sede per la terza batteria.

 

 

Questi dettagli affiancati descrivono ancora meglio la situazione: nella Super Electronic a destra, un esemplare di serie appartenente al secondo tipo prodotto a partite dal 1970, si può facilmente osservare il coperchio incernierato aggiuntivo che chiude il vano della batteria da 1,35v e contestualmente costituisce la massa che chiude il circuito, mentre nell’immagine a sinistra che illustra il prototipo VK 01-30 il vano è assente, quindi si tratta di una SE a 2 batterie conforme al primo modello assemblato dal 1968 al 1970.

Il prototipo protagonista della nostra chiacchierata è quindi proprio una preserie dei primissimi esemplari di SE messi in commercio.

 

 

Un altro elemento di contorno che differisce dalla serie è il logo applicato sul frontale; infatti, come si può osservare, la VK 01-30 esibisce il marchio Zeiss Ikon – Voigtlaender che all’epoca veniva utilizzato su apparecchi come le Zeiss Ikon Icarex, tuttavia le prestigiose Contarex hanno sempre adottato il classico logo Zeiss Ikon nel doppietto acromatico.

 

 

L’immagine più ravvicinata conferma l’adozione sul prototipo di preserie del logo Zeiss Ikon – Voigtlaender; dal momento che la serie di reflex di media gamma Icarex lo aveva già adottato, forse lanciando la nuova Contarex SE l’intenzione era quello di estenderlo progressivamente a tutte le linee produttive, poi prevalse la necessità di distinguere le top di gamma Contarex dal resto del gruppo e ritornò il logo originale Zeiss Ikon; notate come nella VK 01-30 di preserie sia già presente il nuovo interruttore esposimetrico sul top azionato dalla leva di carica, quindi la versione con interruttore sul frontale simile a quello della Contarex Super primo tipo rimase relegata al singolo prototipo iniziale della Photokina 1966.

 

 

Negli esemplari di produzione venne invece adottato il logo Zeiss Ikon convenzionale nel doppietto acromatico, tuttavia nelle prime Contarex il suo profilo era sbalzato direttamente sul metallo del top cromato ed era bordato in nero a smalto, mentre nelle SE veniva applicata una piastrina col marchio in negativo, nero con filetti bianchi.

 

 

Questo dettaglio venne scelto probabilmente per fare pendant anche con i rari corpi laccati neri, mentre dopo il 1972 i corpi SE assemblati sotto il controllo del Zeiss Contarex Vertieb si distinguevano per il logo ZEISS cubitale, e sono quelli attualmente più ambiti, specialmente nella versione Vertieb nera qui illustrata, prodotta in una manciata di esemplari; in ogni caso nessuna Contarex SE di serie ha mai adottato il marchio Zeiss Ikon – Voigtlaender impiegato sulla VK 01-30 e questo elemento, assieme alla matricola anomala, è l’unico dettaglio che effettivamente la distingue dalle successive SE primo tipo a due batterie prodotte in serie.

E’ stato quindi interessante osservare questo esemplare di Contarex Super Electronic e prendere atto che alla Zeiss Ikon di Stuttgart avevano realizzato esemplari di preserie del tutto analoghi a quelli commercializzati per utilizzarli nel real world e magari individuare piccole magagne o difetti di gioventù prima di portare la prestigiosa ammiraglia sui banchi di vendita.

Un abbraccio a tutti; Marco chiude.

 

 

 

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