Obiettivi Zeiss perduti: prototipi di Carl Zeiss Distagon 21mm 1:4 e 45mm 1:2,8
Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; il mercato globalizzato e trasferito in rete permette di monitorare gran parte delle transazioni o delle offerte commerciali disponibili e, con un po’ di pazienza, è possibile identificare anche pezzi molto particolari che permettono di aggiungere preziosi tasselli ad una storia ancora incompiuta.
Ad esempio, alcuni documenti confermano che Erhard Glatzel, a capo del dipartimento matematico di calcolo ottico della Carl Zeiss di Oberkochen, ai tempi del sistema Contarex avrebbe disegnato anche un Distagon 21mm f/4 da proporre come alternativa intermedia fra il suo celeberrimo Distagon 18mm 1:4 da 100° (il primo grandangolare retrofocus ad approdare in tripla cifra) e il classico Distagon 25mm 1:2,8 da 80°, così come si vocifera anche di esperimenti preliminari anni ’70 volti a realizzare grandangolari Distagon destinati al medio formato 6×4,5cm, un settore inedito per l’azienda tedesca fino alla tardiva introduzione della Contax 645 prodotta da Kyocera; in entrambi i casi ci si era limitati ad annotazioni teoriche e speculazioni finchè, appunto, il grande mercato della rete non ci ha restituito due prototipi, fantasiosamente adattati, che forniscono le conferme del caso; procediamo con ordine.
Il prototipo di Carl Zeiss Distagon 21mm 1:4 arrivato fino a noi presenta la classica matricola prototipica Zeiss nel lotto dei 2.5xx.xxx, nella fattispecie 2.583.259; nonostante il suo schema sia stato incluso tardivamente nel brevetto da cui fu derivato il supergrandangolare Distagon 15mm 1:3,5 (presentato da Glatzel nel Settembre 1972), il suo sviluppo risale ai tempi della versione da 18mm 1:4, del quale condivide lo schema; il barilotto grezzo che include il gruppo ottico, rifinito in cromo e con curiose strisce decorative, è stato successivamente adattato per l’uso quotidiano eliminando gli elementi ottici da un obiettivo normale Nikon Nikkor Ai 50mm 1:2 (modello prodotto a partire dal 1977, fino all’avvento del 50mm 1:1,8 Ai ad inizio anni ’80) ed applicando il gruppo ottico Distagon 21mm 1:4 al suo interno, finalizzando anche l’accoppiamento alla ghiera del diaframma originale (sulla quale, per l’occasione, sono stati anneriti i valori 1:2 ed 1:2,8, ormai inutili).
Questo prototipo non ha dunque trascorso decenni al buio di qualche armadio o cassetto dell’azienda, come di solito avviene, ma gli è stata concessa una seconda, imprevedibile opportunità ed ha realmente calcato le scene in mano a qualche fortunato fotografo.
La matricola prototipica non consente di valutare l’anno esatto in cui è stato prodotto: da un lato il calcolo ottico è sicuramente coevo a quello del 18mm, completato nel 1966, tuttavia il brevetto con lo schema specifico del 21mm è stato presentato solamente 6 anni dopo; un elemento determinante nel prototipo da 21mm è l’assenza del nuovo antiriflessi multiplo T* che si affacciò proprio nel 1972, e il suo trattamento appartiene alla generazione immediatamente precedente, utilizzata ad esempio in questi prototipi per Rolleiflex SL35 di inizio anni ’70, quindi si può azzardare una produzione nell’intorno del 1969-70.
Come dimostrano anche i Distagon 16mm 1:2,8 Fisheye e 18mm 1:4 per Rollei, all’epoca la tendenza Zeiss era verso ottiche in finitura completamente nera, riconosciuta come più moderna e professionale, quindi non si riesce a comprendere la destinazione prevista per il prototipo Distagon 21mm 1:4 se consideriamo invece che il suo cannotto originale è rifinito in cromo con tre elementi decorativi paralleli, a meno che non si tratti di un elemento artigianale realizzato al tornio per adattare il nocciolo ottico al barilotto Nikon.
Lo schema ottico del prototipo Distagon 21mm 1:4, qui mirabilmente disegnato dall’amico Pierre Toscani partendo dai parametri matematici, evidenzia il tipico schema retrofocus concepito da Erhard Glatzel, padre dei grandangolari moderni e ci mostra come lo spazio retrofocale utile di 40,51mm (distanza fra il vertice dell’ultima lente e il piano focale) sia quasi doppio rispetto alla focale nominale da 21mm, richiedendo quindi questo tipo di schema, molto complesso, a 10 lenti in 9 gruppi che evidenzia anche il concetto di progettazione modulare messa in atto da Glatzel, partendo dal gruppo ottico del Distagon 25mm 1:2,8 calcolato nel 1959 e inserendo ulteriori elementi anteriori di grande diametro.
L’antesignano di questi obiettivi Zeiss Distagon ad ampio angolo di campo fu sicuramente il Distagon 18mm 1:4, presentato con clamore alla Photokina 1966 e prodotto in montatura Contarex a partire dal 1967; lo stesso gruppo ottico verrà poi sfruttato, con aggiunta di sistema flottante abbinato alla messa a fuoco e trattamenti antiriflessi T* / HFT, anche per le omologhe e successive versioni per Contax/Yashica e Rolleiflex e l’obiettivo arriverà a vantare una lunghissima carriera attiva, attraversando intere generazioni di fotocamere e grandi implementi tecnologici; osservando il relativo schema ottico abbinato all’immagine è facile rilevare l’origine comune dei due obiettivi che, all’atto pratico, risultano essere due varianti dello stesso modello.
Curiosamente, la sezione che illustra il relativo brevetto presenta una lieve difformità rispetto allo schema ricavato applicando pedissequamente i relativi parametri matematici: infatti, osservando la sezione disegnata appositamente da Pierre Toscani, si può notare come i dati grezzi di progetto portino ad uno schema nel quale la terzultima lente, posta subito dietro il diaframma, presenta uno spessore decisamente inferiore rispetto al modello grafico proposto nel brevetto, sebbene ovviamente lo schema sia coincidente.
Per quanto concerne i vetri ottici, questo Distagon 21mm 1:4 prevede tre elementi in vetro lanthanum Crown LaK ad alta rifrazione e bassa dispersione (lenti L1, L3 ed L6) ed uno realizzato con vetro Phosphate Dense Crown PSK a dispersione molto ridotta (lente L9), deputato al controllo finale dell’aberrazione cromatica.
Dai meandri del mercato online di recente è comparso anche un secondo prototipo di obiettivo Carl Zeiss Distagon, un 45mm 1:2,8 destinato al medio formato e, anche in questo caso, adattato autarchicamente all’uso quotidiano, applicando il nocciolo ottico del prototipo ad una montatura con baionetta per reflex Mamiya 645; in questo caso non è disponibile alcun schema ottico, tuttavia, osservando il diametro delle lenti e valutando la focale combinata con l’elevata luminosità, è presumibile che l’obiettivo fosse un medio grandangolare da circa 75° sulla diagonale progettato per il formato 6×4,5cm, inedito in casa Zeiss.
Anche in questo prototipo non è indicato l’antiriflessi multiplo T*, tuttavia il bagliore restituito dalle lenti è tipico del trattamento multicoating, indicando eventualmente una produzione più tarda rispetto al 21mm 1:4.
Anni dopo la Carl Zeiss di Oberkochen progetterà un analogo Distagon 45mm 1:2,8 per il formato 6×4,5cm della Contax 645, tuttavia la presenza di un rear focusing (non previsto nel gruppo ottico del prototipo) e il diametro apparentemente più abbondante della lente posteriore nel modello di serie mi suggeriscono di escludere una connessione diretta fra i due obiettivi.
Si tratta quindi di due riscoperte veramente interessanti: da un lato il modello di piccolo formato conferma la presenza documentata di un Distagon 21mm 1:4 derivato dal 18mm, una focale storica in casa Zeiss dopo il successo del Biogon (probabilmente il nuovo DIstagon non venne prodotto perché la spaziatura fra 18mm e 25mm fu ritenuta corretta e non eccessiva), dall’altro il Distagon 45mm 1:2,8 per medio formato, presumibilmente 6×4,5cm, crea un antequem che arretra di molto i primi esperimenti Zeiss in questo settore rispetto alla produzione di serie per il sistema Contax 645; in entrambi i casi si tratta quindi di esemplari molto importanti dal punto di vista storico.
Un abbraccio a tutti – Marco chiude.
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There is another interesting lens that you don’t know about, Marco ..
In the ‘Muster’ cupboard at Oberkochen, there is a 25mm f/3.5 Shift lens for Contax. This lens is very complex, and is full-corrected ( Apo ) for 100° field of view.
Only two examples were made. One is in Oberkochen, the other was at the Kyocera headquarters in Japan.
The lens was designed by Karl-Heinz Schuster.