Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; il contributo odierno fa luce su un dettaglio poco conosciuto del sistema di fotocamere Nikon a telemetro prodotte dalla Nippon Kogaku nel dopoguerra, e specificamente relativo alla compatibilità fra le sue ottiche Nikkor e i corpi macchina Contax della Zeiss Ikon Stuttgart, la cui storica e famosa baionetta era stata adottata dall’azienda giapponese per la sua linea di apparecchi marcati Nikon, nome che assurse a fama leggendaria e sarebbe poi diventato, 40 anni dopo, il suo brand name ufficiale.
Uno degli elementi più qualificanti e caratterizzanti della fotocamera 35mm a telemetro Contax lanciata nel 1932 dalla Zeiss Ikon Dresden è sicuramente la sua sofisticatissima baionetta per l’innesto degli obiettivi intercambiabili; venne concepita a fine anni ’20 dall’equipe di tecnici che svilupparono la fotocamera sotto la direzione dell’Ing. Heinz Kueppenbender ed è uno splendido esempio del tipico approccio Zeiss senza compromessi e senza alcun riguardo per costi e complessità di progetto; questo elemento costituiva un evidente atout rispetto al concorrente commerciale Leica, i cui clienti dovevano inevitabilmente fare i conti con l’oggettiva lentezza del classico innesto a vite 39x1mm.
Le sinergie politiche che legavano negli anni ’30 l’Impero del Sol Levante al Dritten Reich tedesco ebbero inevitabili risvolti anche sul piano tecnico e proprio la Nippon Kogaku, grande azienda responsabile dei sistemi ottici delle Forze Armate giapponesi, dai semplici binocoli ai telemetri da 15 metri di base delle enormi corazzate, potè usufruire di un fruttifero scambio diretto di informazioni e piani tecnici con i colleghi della Carl Zeiss Jena; del resto è risaputo che, agli albori della sua storia, presso la Nippon Kogaku venne inviato da Carl Zeiss Jena e Schott un gruppo di scienziati e tecnici esperti per un lunghissimo soggiorno, con l’obiettivo di condividere un prezioso know-how e mettere l’azienda in condizione di marciare con le proprie gambe e avviare la progettazione e produzione autarchica di sistemi ottici; si può quindi dire che Zeiss e Nikon abbiano davvero molto in comune e un’ulteriore conferma dei rapporti strettissimi che intercorrevano al tempo di guerra è fornita dalla permanenza di ben 2 anni e mezzo del Vicepresidente di Nippon Kogaku, Tsurayuki Yagi, presso la Zeiss Ikon per acquisire tecniche di produzione e gestione aziendale da trasferire in Giappone.
Fu quindi un corollario logico che nel Dopoguerra, quando alla Nippon Kogaku venne deliberato di ripartire producendo una fotocamera 35mm a telemetro, i tecnici si rifacessero al più celebre modello prodotto dai colleghi di Dresden, cioè la Contax, sfrondandola di elementi evidentemente troppo complicati e costosi da industrializzare nel Giappone martoriato di quei tempi ma conservando la celebre e particolarissima baionetta di innesto per gli obiettivi col relativo sistema di accoppiamento telemetrico; pertanto – da un punto di vista prettamente teorico – le ottiche Nikkor per Nikon si potevano liberamente montare su Contax, così come gli obiettivi Zeiss della Contax potevano equipaggiare una Nikon.
Alla Nippon Kogaku avevano infatti mantenuto tutte le caratteristiche della complessa baionetta Contax, unica nel suo genere perché prevede una serie di flange esterne, alle quali abbinare obiettivi grandangolari e tele che potevano sfruttare il proprio elicoide di messa a fuoco, ed una seconda serie di flange all’interno, collegate ad un proprio elicoide di messa a fuoco con scala metrica e sistema di blocco a fondo corsa indipendente, da sfruttare solamente con i normali Sonnar e Tessar da 50mm che, per massimizzare la compattezza, si presentavano come noccioli ottici privi di sistema di messa a fuoco proprio; in entrambi i casi gli obiettivi erano accoppiati al telemetro interno e a tale proposito gli obiettivi destinati alla baionetta esterna prevedevano una specifica interfaccia coassiale alla loro montatura; un sistema di sofisticazione davvero impressionante che alla Nippon Kogaku ripresero integralmente, tuttavia con un distinguo!
Infatti, sviluppando la prima Nikon I, alla Nippon Kogaku non avevano alcuna certezza che alla fotocamera avrebbe arriso un adeguato successo commerciale che giustificasse gli investimenti, inoltre le risorse dell’azienda, decimata rispetto alla dimensione industriale del tempo di guerra, erano limitate ed era quindi necessario economizzare dove possibile; queste considerazioni influenzarono le scelte strategiche quando si passò a definire il parco di obiettivi.
Infatti il primo obiettivo preso in considerazione era un classico 5cm f/3,5 a schema tipo Tessar e, per economizzare, si decise di riesumare il disegno dell’analogo obiettivo che era stato sviluppato e fornito prima della guerra per la fotocamera Hansa Canon del 1936; questi apparecchi erano ispirati alle fotocamere Leica del tempo e ne sfruttavano le stesse quote dei componenti telemetrici, pertanto era stato richiesto alla Nippon Kogaku di fornire un obiettivo Nikkor 5 cm 1:3,5 la cui focale effettiva caratteristica fosse la stessa del corrispondente Elmar Leitz, cioè 51,8mm; quindi il Nikkor destinato alla Nikon prevedeva a sua volta una focale da 51,8mm, tuttavia l’elicoide e le tarature telemetriche della baionetta Contax originale erano previste per le ottiche Carl Zeiss Jena Sonnar da 5cm la cui focale effettiva corrispondeva invece a quella nominale.
Pertanto alla Nippon Kogagu, per garantire il corretto accoppiamento telemetrico e la corrispondenza con la messa a fuoco minima, dovettero modificare leggermente le caratteristiche di elicoide ed accoppiamento al telemetro, creando di fatto una minima incompatibilità di fuoco fra ottiche Nikkor e corpi Contax originali.
Il parco di ottiche Nikkor in attacco a baionetta Nikon/Contax crebbe rapidamente, introducendo modelli molto interessanti per focale, luminosità e qualità ottica; pertanto, quando alla Photokina del 1950 la Zeiss Ikon Stuttgart lanciò la neonata Contax IIa, la serie di ottiche Nikon rappresentò subito un’interessante alternativa di qualità e a prezzo vantaggioso per i clienti della telemetro tedesca, e la stessa Nippon Kogaku era molto interessata a questo nuovo mercato potenziale.
In questa fase emerse inevitabilmente la leggera incompatibilità di fuoco fra i vetri giapponesi e la nuova Contax; in realtà, nel caso delle focali più corte, l’ampia profondità di campo riusciva a compensare a sufficienza l’errore, tuttavia con le focali più lunghe le tolleranze di fuoco si riducevano e non era più possibile correggere l’errore chiudendo il diaframma; alla Nippon Kogaku decisero quindi di provvedere in modo drastico, realizzando una piccola tiratura alternativa che comprendeva alcuni Nikkor di focale più lunga il cui barilotto era stato riprogettato in modo da rispettare perfettamente le quote originali della baionetta Contax e garantire ai clienti di tale fotocamera una messa a fuoco assolutamente precisa; naturalmente questi obiettivi Nikkor “per Contax” producevano ora lo stesso errore di fuoco quando venivano montati sulla fotocamera Nikon, pertanto erano utilizzabili solo sulla telemetro di Stuttgart.
Questo esemplare di Nikkor-Q.C 13,5cm f/3,5 del 1953 appartiene proprio alla speciale tiratura di obiettivi Nikon calibrati per Zeiss Ikon Contax; come si può osservare, l’estetica del barilotto risulta identica a quella dei Nikkor 13,5cm 1:3,5 normali prodotti nello stesso periodo.
L’obiettivo montato su Contax dà vita ad un combo esteticamente ben armonizzato perché il barilotto di questo Nikkor riecheggia chiaramente il design del Sonnar 13,5cm f/4; pertanto, ad un colpo d’occhio distratto, la fotocamera sembra equipaggiata con un’ottica originale.
L’unico elemento che tradisce l’appartenenza dell’obiettivo alla serie speciale calibrata sulle specifiche originali della baionetta Contax è una “C” incisa sulla ghiera di messa a fuoco, evidenziata nell’immagine.
Un semplice, insignificante dettaglio che invece sottolinea il certosino lavoro dei tecnici che hanno ridisegnato elicoidi e quote del barilotto per renderlo funzionale sulla prestigiosa cugina tedesca.
I tre obiettivi Nikkor realizzati in esecuzione speciale per Contax erano l’8,5cm f/2, il 10,5cm f/2,5 e il 13,5cm f/3,5; eventuali focali più lunghe presenti nel corredo della Nikon venivano utilizzate con box di messa a fuoco reflex, pertanto il problema era risolto all’origine e non esistono quindi esecuzioni specifiche per l’apparecchio tedesco.
Gli obiettivi Nikon a telemetro per Contax testimoniano l’attenzione di Nippon Kogaku per massimizzare la compatibilità delle sue ottiche e renderle appetibili ad un potenziale mercato che si era aperto con l’arrivo delle nuove Contax completamente riprogettate a Stuttgart; in realtà l’avvento della modernissima Leica M3 penalizzò la competitività commerciale della concorrente, indirizzandola su un inevitabile viale del tramonto, evento che si è inevitabilmente riflesso anche sulla vendita di ottiche, originali e non; gli obiettivi Nikkor per Contax furono quindi circoscritti ad una produzione molto limitata ma costituiscono in ogni caso una interessante curiosità storica e, soprattutto, è bene conoscerli qualora si decida di utilizzare un teleobiettivo Nikkor sulla telemetro tedesca!
Un abbraccio a tutti; Marco chiude.
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