Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; com’è noto, New Old Camera è l’editore di un corposo “libro Contarex” dedicato a questo sistema e realizzato dal sottoscritto assieme al famoso esperto, giornalista e collezionista Pierpaolo Ghisetti; qualsiasi volume, anche concepito con le più ambiziose intenzioni come in questo caso, non può essere completamente esaustivo perché un sistema fotografico così complesso fornisce sempre nuovi spunti di ricerca e nuove piste da seguire; cerchiamo quindi di aggiungere qualche curiosità o amenità legata all’immortale sistema Zeiss Ikon Contarex.
Quarta parte:chi produceva gli accessori elettronici Contarex?
Alla Photokina del 1966 la Zeiss Ikon Stuttgart esibì un prototipo preliminare di Contarex Super Electronic con alcuni accessori dedicati che anticipavano un piatto ricco di elettronica applicata, una dimensione tutta da scoprire per l’azienda, sebbene da tempo sia Zeiss Ikon che la consorella Voitlaender stessero lavorando sul concetto di otturatore elettronico.
Al termine della sua vita commerciale, la Contarex SE poteva vantare un cospicuo corredo di accessori elettronici, fra i quali centraline, temporizzatori ed altri dispositivi che consentivano di controllarla e comandarla a distanza; normalmente questi accessori erano marcati semplicemente Zeiss Ikon e Made in Germany, lasciando intuire che l’azienda producesse direttamente questi pezzi e le relative componenti elettroniche; in realtà la Zeiss Ikon Stuttgart appaltava volentieri all’esterno la concezione di elementi del sistema di secondaria importanza (ad esempio, i vari accessori Contarex per macro e riproduzione erano progettati e prodotti dalla Karl Muller Photo-Kino-Radio di Memmingen, ovvero Novoflex), conoscendo la qualità garantita dalle migliori aziende tedesche dei vari settori; per i componenti elettronici e minuteria elettrica in generale, fin dall’avvio dell’esperienza Contarex la Zeiss Ikon si appoggiò a Metz, società che già allora produceva i primi lampeggiatori elettronici e per i quali sarebbe poi diventata famosa a partire dagli anni ’80.
Metz quindi produceva i componenti elettrici/elettronici presenti nella SE ed i relativi accessori di controllo, tuttavia la vera paternità di queste componenti fu sempre tenuta nascosta dalla Zeiss Ikon e solamente nel breve interregno del Zeiss Ikon Vertieb, quando vennero lanciati sul mercato gli ultimissimi accessori per la Super Electronic, il marchio Metz apparve in chiaro; infatti questo è l’imballo di una centralina di controllo remoto (Natzgeraet) e la relativa etichetta riporta il marchio Carl Zeiss (che in effetti gestiva direttamente le ultime produzioni Vertieb, dopo l’azzeramento della Zeiss Ikon Stuttgart) e anche quello Metz, ben noto agli appassionati di fotografia.
Anche sul retro del relativo accessorio contenuto nell’imballo, il Netzgeraet 20.0231, è riportato in chiaro il marchio Metz assieme a quello Zeiss Ikon, rivelando la vera origine dell’articolo.
Questa collaborazione fra Zeiss Ikon Stuttgart e Metz, come detto, ha radici più profonde di quest’ultimo scorcio del sistema Contarex; infatti questa pubblicità divulgata negli U.S.A. risale al 1962 e reclamizza un flash Metz tipo 109 che appare sorprendentemente montato su una Contarex I “Cyclope”, una scelta davvero curiosa e insolita che potrebbe sembrare addirittura bizzarra e invece si giustifica proprio con la collaborazione commerciale e tecnica già in essere fra le due aziende tedesche!
In seguito la Metz, dopo l’annullamento della Zeiss Ikon Stuttgart, continuerà a sviluppare in prima persona la sua presenza nel settore fotografico, creando oggetti come i lampeggiatori Metz 402, 45CT e 60CT che sono stati leggendari e utilizzati praticamente da tutti i professionisti ed amatori evoluti (me compreso: li conservo tuttora), tuttavia pochi sanno invece di questa prestigiosissima collaborazione all’allestimento del più ambizioso sistema fotografico tedesco di sempre: quello Contarex, appunto.
Un abbraccio a tutti – Marco chiude.
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