Leitz Tele-Elmarit Visoflex 180mm 2,8

Leitz Tele-Elmarit Visoflex 180mm 2,8 – le origini del suo gruppo ottico

 

Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; l’argomento di questo articolo chiama in causa un pezzo di estrema rarità, a riguardo del quale le notizie sono tuttora frammentarie e molto nebulose: si tratta del Leitz Tele-Elmarit 180mm 1:2,8 destinato al box reflex Visoflex II – III e commercializzato nel 1965, un obiettivo praticamente sconosciuto persino a molti Leicisti appassionati.

ANTEFATTO

Nel 1965, nonostante il concorrente Zeiss avesse presentato un luminoso teleobiettivo 180mm con apertura 1:2,8 già quasi 30 anni prima, nel corredo di ottiche Leitz non era ancora presente nulla di simile, sebbene a Wetzlar in quel momento stessero lavorando alacremente per approntare il primo Elmarit-R 180mm 1:2,8, creato per la Leicaflex e svelato alla Photokina del 1966; naturalmente per un teleobiettivo così luminoso era stata data priorità allo sviluppo di un modello destinato agli apparecchi reflex, considerando la criticità della messa a fuoco con simili valori in campo.

Pare tuttavia che nel 1964 la Leitz New York, grande ed efficiente dipartimento americano della Leitz Wetzlar, abbia ricevuto una commessa molto particolare da una importante e non meglio specificata agenzia di fotogiornalismo; quest’agenzia equipaggiava già da tempo i suoi reporter con fotocamere Leica a telemetro e manifestò l’esigenza di un teleobiettivo molto luminoso da 180mm 1:2,8 per coprire particolari esigenze fotografiche, probabilmente nella foto sportiva e di cronaca; naturalmente, per consentire una precisa messa a fuoco, tale obiettivo avrebbe dovuto prevedere il corretto tiraggio e il relativo attacco per il box Visoflex, l’unico espediente che garantisse una precisa inquadratura e regolazione di fuoco utilizzando un corpo M.

DETTO FATTO

La Leitz New York si attivò, coordinandosì con la casa madre a Wetzlar; apparve subito evidente che i tempi molto ristretti imposti dal committente non avrebbero permesso di progettare un gruppo ottico direttamente in casa (i calcoli per il successivo Elmarit-R per Leicaflex non erano ancora ultimati), divenne quindi necessario trovare un nocciolo già pronto, chiavi in mano, presso un altro fabbricante; il gruppo ottico venne trovato, venne fulmineamente disegnata l’apposita montatura Visoflex e rapidamente fu approntato un lotto di 300 esemplari per accontentare il prestigioso committente.

L’obiettivo venne presentato nel Marzo 1965 con codice interno 11910, ovviamente etichettato Made in Germany (alla Leitz New York non avevano le strutture per garantire un ciclo produttivo completo) e la sua denominazione ufficiale era Leitz Wetzlar Tele-Elmarit 1:2,8 / 180; l’obiettivo risulta molto pesante, circa 1.140g, al punto che l’elicoide di fuoco sottodimensionato si usurava rapidamente e venne sostituito in assistenza fino ad esaurimento ricambi; il barilotto prevede un diaframma a preselezione con aperture da 1:2,8 a 1:22 e la ghiera di messa a fuoco consente di scendere fino a 1,8m, mentre il passo filtri è Series VIII.

La parte inferiore del barilotto presenta varie analogie con quello utilizzato l’anno successivo nell’Elmarit-R 180mm 1:2,8, anche se non possiamo inferire se il disegno del Tele-Elmarit Visoflex abbia influenzato quello della versione reflex o se invece il barilotto di quest’ultimo, magari già disegnato, sia servito da ispirazione per l’obiettivo del 1965.

L’obiettivo venne realizzo un lotto di 300 pezzi, compreso fra le matricole 2.082.501 e 2.082.500, e di questo modello non si ha traccia nei registri di fabbrica perché tutta l’operazione venne gestita direttamente dalla Leitz New York; è possibile che l’intera serie di 300 esemplari (ma sull’identificazione di 25 di essi esistono dubbi, quindi è possibile che fossero solamente 275) sia stata fornita direttamente all’agenzia che li aveva commissionati, praticamente esaurendo la tiratura senza che gli obiettivi arrivassero effettivamente sul mercato.

PATERNITA’ MISTERIOSA

Il Tele-Elmarit 180mm 1:2,8 Visoflex è quindi uno degli obiettivi più rari del corredo Leitz-Leica e, contrariamente al famoso Leitz/Zeiss Hologon-M 15mm 1:8 prodotto in numeri simili ma informato di fama planetaria, questo luminoso teleobiettivo è sempre rimasto nascosto, sepolto sotto un fine sedimento di noncuranza e disinformazione; le informazioni riguardanti il suo gruppo ottico sono quindi estremamente vaghe e si limitano a specificare che è stato acquistato esternamente, indicando la Schneider Kreuznach come un possibile fornitore.

In effetti la Leitz di Wetzlar aveva già impostato da alcuni anni un rapporto di collaborazione con l’azienda Schneider, la quale aveva fornito i famosi grandangolari Super-Angulon 21mm 1:4 e 21mm 1:3,4 destinati alle Leica a telemetro, tuttavia questo Tele-Elmarit utilizza un classico schema Sonnar a 5 lenti in 3 gruppi, con 2 elementi esterni singoli e un tripletto collato interno, ed analizzando i vari modelli realizzati nel tempo da Schneider Kreuznach nessun teleobiettivo utilizza questa struttura; di rinforzo, anche osservando tutti i brevetti di Wolfram Albrecht e Wilhelm Tronnier, principali progettisti delle ottiche storiche della casa, quest’architettura ottica non compare mai.

MISTERO SVELATO

La soluzione all’enigma si è rivelata solo ora, grazie a nuove evidente e testimonianze dirette: in realtà il gruppo ottico venne fornito dalla ISCO Goettingen (azienda fondata nel Marzo 1936 con la denominazione Jos. Schneider Optische Werke, Goettingen e sempre rimasta nell’ambito di gestione della Schneider Kreuznach, quindi l’informazione originale non era comunque molto lontana dal vero); infatti nel Tele-Elmarit Visoflex venne trapiantato il gruppo ottico già applicato a partire dal 1957 nel teleobiettivo luminoso ISCO Tele-Iscaron 180mm 1:2,8, modello conosciuto soprattutto in attacco Exakta.

Questo teleobiettivo veniva importato negli States dalla ISCO U.S.A. Incorporated, filiale statunitense della ISCO Goettingen, ed era poi distribuito sul mercato dalla Exakta Camera Company con sede al 705 di Bronx River Road, a New York nella zona settentrionale del Bronx; trovandosi tutti nella Grane Mela, addetti della Leitz New York frequentavano in società colleghi della Exakta Camera Company, e proprio in questa circostanza vennero a conoscenza di questo modello ISCO Goettingen il cui gruppo ottico rispondeva alle esigenze per il nuovo obiettivo Leitz.

Siccome la ISCO era un dipartimento della Schneider Kreuznach, alla Leitz New York informarono la casa madre di Wetzlar che, forte della collaborazione già in atto (e che si sarebbe perfezionata in seguito con altri modelli), ottenne facilmente il gruppo ottico dell’ISCO Tele-Iscaron 180mm 1:2,8 per confezionare senza troppi investimenti il lotto di Tele-Elmarit urgentemente richiesto dalla filiale di New York; persino il trattamento antiriflessi è originale ISCO e dissimile da quello normalmente usato nelle ottiche Leitz del tempo, a riprova che la fretta impose di acquisire il gruppo ottico con le lenti già pronte al montaggio, mantenendo la messa a fuoco originale a 1,8m.

Nella scheda, ricavata da una brochure ISCO – Exakta del tempo, lo schema ottico viene indicato come Gauss type ma si tratta dell’evidente refuso di un compilatore incompetente, dal momento che in realtà si tratta della più classica e genuina architettura Sonnar tele destinata a questa categoria di focali ed aperture.

Nella stessa brochure è presente una tabella riassuntiva con i modelli di obiettivo disponibili, fra i quali è in evidenza il Tele-Iscaron 180mm 1:2,8; occorre anche sottolineare che, in quegli anni, se escludiamo Il Carl Zeiss Jena Sonnar 180mm 1:2,8 costruito in DDR (impossibile da ottenere per ragioni politiche, e la Carl Zeiss di Oberkochen non ha mai prodotto questo tipo di ottica per le sue Contax Stuttgart), la disponibilità di obiettivi da 180mm 1:2,8 in grado di coprire il 24x36mm era realmente ridotta all’osso e fu un’autentica fortuna che questo specifico esemplare fosse prodotto proprio da un’azienda controllata da Schneider, brand in fase di collaborazione attiva con Leitz Wetzlar.

Va anche annotato che nello stesso anno in cui fu prodotto il Tele-Elmarit 180mm 1:2,8 i tecnici della Leitz New York modificarono autarchicamente un lotto di box reflex Visoflex per consentirne l’utilizzo su un corpo macchina Leica M equipaggiato con il corpulento motore di avanzamento film da loro realizzato; questo Visoflex modificato con il relativo corpo fornito di motore serviva evidentemente per accoppiarsi al nuovo 180mm, dando forse vita ad un set completo per i fotografi dell’agenzia che commissionò l’obiettivo, anche se il peso a sbalzo dell’ottica, l’ingombro complessivo del sistema e la macchinosità della ripresa non si sposavano certo con le esigenze di fotografi intenti ad immortalare soggetti o eventi in rapido movimento ed evoluzione.

PROGETTO ANONIMO

Per quanto concerne l’assenza di brevetti Schneider o ISCO per questo tipo di schema ottico, occorre considerare che questo tipo di architettura era stato creato da Ludwig Bertele per la Zeiss Ikon Aktiengesellschaft Dresden e ad inizio anni ’50, quando lo schema ISCO venne calcolato, era ancora in corso di validità il brevetto americano depositato da Bertele stesso e ratificato il 27 Dicembre 1938.

Pertanto i tecnici imitarono lo schema di Bertele ma non potevano certo rivendicarne in chiaro una forma di paternità intellettuale come il brevetto.

Questo tipo di schema a 5 lenti con grosso tripletto collato centrale venne utilizzato su obiettivi cinematografici molto luminosi (come il Sonnar 25mm 1:1,4 della Movikon 16) e, soprattutto, sul celebre Olympia-Sonnar 180mm 1:2,8 del 1936 per box reflex Flektoskop (qui illustrato in una rara versione del 1937 con foto-fucile 543-75), l’autentico capostipite della categoria, al cui schema anche la versione ISCO-Leitz si ispirò direttamente.

Il rarissimo Leitz Wetzlar Tele-Elmarit Visoflex 180mm 1:2,8 fu dunque possibile grazie ad una fortunata serie di circostanze, un autentico domino di incastri perfetti e cronologicamente opportuni, che permisero di soddisfare in tempi brevi la specifica commessa e realizzare un piccolo lotto senza configurare un passivo economico, regalando ai collezionisti Leitz e ai loro sogni questo pezzo introvabile con un insolito cuore made in Gottinga.

Un abbraccio a tutti; Marco chiude.

 

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