Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; quando si parla di Leica storicamente si chiama in causa la massima qualità ottica e meccanica possibile e le attrezzature fotografiche che si fregiano di tale marchio vengono additate come referenza con la quale mettere a confronto il resto del mondo; questo naturalmente fa delle Leica apparecchi elitari e solitamente acquistati da clienti maturi, con buona disponibilità economica e già accinti da tempo su un percorso in questo settore, tuttavia in ogni contesto esistono eccezioni e l’apparecchio che descriveremo oggi elude qualsiasi stereotipo legato al marchio; questo elemento anomalo che rompe gli schemi è la Leica Sofort.
La Leica Sofort (espressione tedesca che indica appunto simultaneità) è un apparecchio fotografico analogico per pack da 10 lastrine che produce immagini 62x46mm a sviluppo istantaneo; questa fotocamera venne presentata nel Novembre 2016 e dal punto di vista tecnico, ottico e funzionale costituisce un clone della corrispondente Fuji Instax Mini 90 lanciata a sua volta nell’Agosto 2013.
La Leica Sofort non è quindi un apparecchio dalle prestazioni professionali destinato all’high-end del mercato ma vuole essere invece un divertissement, un gadget di classe con il quale fissare appunti visivi della propria vita con il fascino dei classici film a sviluppo istantaneo e dell’immagine che compare magicamente sotto i nostri occhi dopo l’espulsione della lastrina dal corpo macchina, il tutto con l’allure aggiuntivo di un prodotto brandizzato Leica.
All’esordio di questo modello molti appassionati (me compreso, devo ammetterlo) rimasero un po’ sconcertati per l’affondo in un settore così lontano dal tipico core business dell’azienda e alcuni malignamente sottolineavano che, per togliersi lo sfizio, tanto valeva acquistare il modello Fuji originale pagandolo un prezzo decisamente inferiore, sebbene la Leica Sofort prevedesse un listino decisamente popolare per gli standard dell’azienda, tuttavia in questo pezzo vedremo come in realtà la Sofort si avvantaggi di una carrozzeria e di un’estetica completamente rivisti in casa Leica, per cui le similitudini si limitano a componenti interni fondamentali e non rimovibili; non si tratta quindi di un mero rebranding ottenuto semplicemente sostituendo un logo all’esterno, è bene sottolinearlo immediatamente.
Naturalmente Fuji Instax Mini 90 e Leica Sofort sono strettamente imparentate, come si può dedurre osservando la corrispondenza di elementi funzionali inalienabili come i settori coassiali che gestiscono l’estrazione dell’obiettivo durante il funzionamento, le fotocellule per esposimetro e flash, il pulsante sopra l’obiettivo, il LED luminoso dell’autoscatto, il lampeggiatore nel frontale ed il mirino; notate come Leica non abbia abbandonato un piglio serioso anche in questo apparecchio destinato a selfie e divertimento, chiamando l’obiettivo Automatik-Hektor 60mm 1:12 e quindi utilizzando una denominazione di inveterata tradizione.
Anche nella parte posteriore, seppure esteticamente rivista, la Leica Sofort propone elementi-chiave analoghi a quella del modello Fuji come il mirino in alto a sinistra, il comando di sblocco del dorso e lo sportello centrale.
Mantenendo quindi i principali componenti, ottici, elettronici e meccanici della Fuji Instax Mini 90 originale e appoggiandosi alla produzione di pellicole istantanee create dalla casa giapponese per tale apparecchio, a Solms hanno tuttavia cercato di diversificare a sufficienza l’estetica della versione Leica, introducendo anche un family-feeling con il classico mirino a telemetro dei modelli M.
Nel frontale della Sofort troviamo quindi uno scafo monocromatico fornito in tinte gradevoli e sbarazzine che rinuncia allo stacco creato del settore con rivestimento antiscivolo presente nella Instax Mini 90; in seconda istanza, il grosso interruttore di accensione risulta rimosso per lasciare posto ad un settore nero che include la finestra del mirino, il classico logo Leica in campo rosso e una seconda, finta finestra che simula quella del telemetro presente sui corpi M ma in realtà è un piccolo specchio per controllare l’espressione del volto e la composizione nei classici selfie con apparecchio in mano e braccio teso, una soluzione ingegnosa che crea l’illusione introducendo nel contempo un elemento funzionale.
Per diversificare ulteriormente l’estetica dal corpo Fuji, in un angolo del frontale è stato aggiunto un elemento di colore nero col nome del modello, mentre i ganci per la cinghia sono ai alti del top, come nelle fotocamere convenzionali; naturalmente spicca il nome un po’ pretenzioso con il quale è stato battezzato l’obiettivo.
Il dorso della Sofort rinuncia al fluire di linee curve presenti nella Fuji Instax Mini 90 e all’ampio rivestimento antiscivolo di altra tonalità e propone un tema geometrico ripetitivo su elementi rettangolari, a partire dalla sagoma del mirino passando poi al pannello centrale con relativi pulsanti e display.
l restyling della Instax Mini 90 non si è limitato alle sovrastrutture esterne ma coinvolge anche importanti elementi funzionali, come ad esempio l’interruttore di accensione che dal frontale è passato ad un pulsante nel dorso, così come sono scomparsi i comandi che nel modello Fuji sono disponibili a fianco del mirino.
I pulsanti con relativo display sono presenti anche nel modello Fuji, tuttavia nella Sofort sono riorganizzati e scambiati di posto.
Queste diversificate modifiche hanno quindi giustificato la scritta “designed by Leica Camera Germany” applicata sul retro, e come vedremo non si tratta di un’affermazione di facciata inventata dal marketing per vendere il prodotto e giustificare il surplus di prezzo rispetto all’originale giapponese.
L’ultima modifica rilevante e visibile esteriormente, come anticipato, è lo spostamento degli occhielli per la cinghia di trasporto in una posizione che consente di tenere la fotocamera in orizzontale, come nei classici corpi Leica 35mm, mentre la Fuji Instax originale era stata concepita per operare verticalmente e gli occhielli per il trasporto e i marchi sul frontale assecondano questo differente orientamento.
Pertanto le Fuji Instax Mini 90 e Leica Sofort non sono lo stesso apparecchio venduto con marchi diversi ma molti elementi e anche componenti funzionali sono stati modificati per diversificare l’offerta, e del resto non si tratta nemmeno di una primizia dato che già in precedenza esistevano apparecchi compatti digitali Leica derivati da corrispondenti modelli Panasonic e venduti contestualmente con i 2 marchi.
Nel caso della Sofort la brandizzazione Leica è evidente e l’unico dubbio può riguardare solamente la paternità di queste modifiche estetiche e tecniche, mistero che possiamo rapidamente risolvere grazie al brevetto di design originale che descrive proprio questo maquillage concepito su base Fuji Instax Mini 90.
Il design personalizzato per le versione Sofort è Leica al 100%, dal momento che venne creato da Christoph Gredler, un giovane designer impiegato alla Leica Camera AG; Gredler il 19 Luglio 2016 depositò la richiesta di brevetto statunitense a nome di Leica Camera per il design di una fotocamera compatta che corrisponde esattamente alla Leica Sofort presentata 4 mesi dopo; notate come la validità di questo brevetto di design sia 15 anni dalla data di effettivo rilascio (20 Novembre 2018), pertanto fino all’Autunno 2033 l’estetica di questo apparecchio è legalmente tutelata.
Questo modello presente nel documento descrive minuziosamente i particolari del corpo ed evidenzia gli elementi caratteristici della futura Sofort come la piastra aggiuntiva sul lato sinistro del frontale, gli occhielli per il trasporto in orizzontale e la striscia che ingloba il mirino, la sagoma del marchio e la finta finestra per lo specchio, mentre altri elementi sono inequivocabilmente identici a quelli della Fuji Instax Mini 90 e palesano la paternità tecnica dell’apparecchio.
La vista frontale ribadisce la presenza degli elementi innovativi descritti in precedenza e mostra anche chiaramente caratteristici dettagli del modello originale come la protezione dell’obiettivo a saracinesca e le 2 fotocellule per l’esposizione in luce continua e col flash.
La vista posteriore è nuovamente conforme alle caratteristiche della Sofort di produzione e mostra la sequenza ripetitiva di moduli rettangolari e la serie di pulsanti sull’esterno del display anziché all’interno.
La vista di profilo evidenzia nuovamente gli occhielli di grandi dimensioni per la sospensione in orizzontale e il pannello posteriore con uno sbalzo repentino e meno raccordato rispetto alla Instax.
Queste ulteriori 2 illustrazioni del brevetto mostrano invece viste dall’alto e dal basso, col pulsante di scatto che si trova sul top come nell’originale Fuji ma in posizione più accentrata.
Infine, questa illustrazione di scorcio da destra presente nel brevetto è interessante perché una raffigurazione con analoga prospettiva è stata poi usata come immagine d’esordio nel manuale d’istruzioni della Sofort.
Un dettaglio interessante nel brevetto di design della Sofort è una corposa lista di altri brevetti citati dall’esaminatore in fase di accettazione, probabilmente perché ravvisava nel documento Leica la presenza di dettagli, particolari o elementi già visti in altri brevetti di design analoghi; mi sono preso il disturbo di recuperare anche i documenti citati, e uno in particolare risulta curioso.
Uno dei brevetti indicati dall’esaminatore è infatti firmato da ben 10 differenti designer e venne depositato il 13 Settembre 2012 a nome della GoPro Incorporated: si, proprio l’azienda che produce le famose action cams, e in effetti il brevetto descrive inequivocabilmente il design di una di tali piccole telecamere; onestamente non riesco ad indovinare quale elemento chiave colleghi la nostra Sofort a sviluppo istantaneo con la celebre GoPro…
La Leica Sofort del 2016 non è stata quindi una mera operazione commerciale per mettere i piedi in una nuova nicchia senza investire troppo e attuata semplicemente applicando il proprio marchio su un prodotto preesistente: in questo caso la Leica AG ha realizzato invece uno studio completo di design che comprende anche lo spostamento e la ridefinizione di vari comandi, pertanto ritengo perfettamente giustificabile il surplus di listino richiesto per acquistarla al posto della versione Fuji che ha fornito la struttura interna; la Sofort è la Leica che non ti aspetti, fuori dai rigidi schemi della perfezione tecnologica e nata piuttosto per portare allegria e divertimento, quindi forse ancora più preziosa, almeno di questi tempi.
Un abbraccio a tutti; Marco chiude.
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