Lavorazioni manuali producendo obiettivi

Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; le attrezzature fotografiche, e in special modo gli obiettivi da ripresa, sono delle autentiche meraviglie di tecnologia che richiedono un livello di precisione assoluta nella loro lavorazione, montaggio, finitura; ciascuno di noi, rigirando fra le dita uno di questi gioellini, si sarà meravigliato per il senso di perfezione che mutuano ed avrà pensato che nessuna della fasi connesse alla sua produzione potrebbe avere luogo senza il supporto di strumenti di riscontro con tolleranze micrometriche, immaginando che le poche fasi di contributo manuale umano vengano invariabilmente supportate da procedure di montaggio o finitura predeterminate e a prova di errore; invece, incredibilmente, esistono ancora eccezioni costituite da fasi nelle quali l’intervento umano non si avvale di alcun paracadute tecnologico e vola solitario, letteralmente a mano libera.

 

 

Ad esempio, saremo sicuramente rimasti ad ammirare in contemplazione estatica la perfezione degli indici colorati riportati su certi modelli come questi obiettivi Nikon Nikkor, con lo smalto perfettamente applicato nelle relative sedi fresate, senza sbavature e con un ritiro superficiale impeccabile e omogeneo.

 

 

Ancora: complesse scale policrome ravvicinate come quelle presenti su questo cannotto, destinato ad un obiettivo della prestigiosissima serie di ottiche cinematografiche Zeiss Master Primes, sono smaltate con tale precisione da apparire la quintessenza stessa della perfezione e il primo pensiero va ad erogatori micrometrici a controllo numerico, fredde macchine per le quali il micron è semplice routine.

 

 

Qui invece avviene il miracolo: le famose scale della profondità di campo ad indici colorati che caratterizzano gli obiettivi Nikkor manual focus in attacco Nikon F e che abbiamo potuto ammirare nella fotografia d’esordio, erano frutto dell’abile mano di operai specializzati, una schiera di autentici artisti che, unicamente armati di pennellino e confezioni di smalto, provvedevano a realizzare manualmente tale lavorazione, rimuovendo lestamente le eventuali sbavature con piccoli fazzoletti: procedure primitive che non sembrano permettere il necessario livello di impeccabile finitura, eppure i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 

 

Ad abundantiam, anche le scale di surreale perfezione ammirate sul cannotto cinematografico Zeiss sono frutto del certosino lavoro di una gentile mano femminile, un’addetta specializzata che in questa spartana postazione e con l’unico ausilio di smalti e strumenti semplicissimi (tamponi, pennelli, raschietti curvi, bastoncini cotonati) riesce ad aggiungere al prodotto un incredibile plusvalore manuale.

 

 

Sempre nella linea di lavorazione della gamma Master Primes, e sempre ad opera di mani femminili, si concretizza un’altra fase importante e critica: la bordatura degli sbozzi lavorati con una finitura nero opaca antiriflessi; questa operazione prevede varie fasi: innanzitutto l’intera lente viene coperta da un film di materiale protettivo di colore blu; in seguito l’operaia specializzata fissa l’elemento su un mandrino rotante, appoggiandolo su una delle superfici esterne, e con un tampone imbevuto di specifico solvente rimuove la lacca protettiva dal bordo della lente; in questo modo, applicando successivamente la finitura nera, vengono escluse sbavature sul piano rifrangente delle lenti perché il materiale eventualmente debordato finisce sulla pellicola protettiva che viene successivamente rimossa; naturalmente, rimuovendo la lacca protettiva dalla zona perimetrale, è necessario che l’interfaccia col bordo della superficie rifrangente molata sia omogeneo ed estremamente preciso, e suscita davvero meraviglia osservare come questo critico passaggio sia delegato all’accuratezza e alla sensibilità dell’operatore che si avvale unicamente di un bastone cotonato imbevuto e della precisione della sua mano.

In un mondo di perfezione con valori in campo assolutamente disumani è quindi rassicurante osservare come i preziosi obiettivi che ammiriamo ed utilizziamo con profitto lascino ancora margine per interventi e lavorazioni squisitamente manuali, passaggi che non ne sminuiscono le qualità ma, anzi, aumentano ulteriormente il valore di tali realizzazioni, aggiungendo un quid di artistica indeterminatezza che può solo rallegrare il proprietario.

Un abbraccio a tutti; Marco chiude.

 

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