Carl Zeiss Pro-Tessar M 1:1 prototipo a 6 lenti del 1957 per Contaflex.
Un cordiale saluto a tutti i followers di NOCSENSEI; in questa occasione vorrei rievocare uno dei tanti esempi di perfezionismo estremo che hanno caratterizzato la vita attiva di certe aziende fotografiche tedesche; non a caso, col tempo, la denominazione made in Germany è arrivata a rappresentare un simbolo di alta qualità e di ricerca tecnica e questo esempio ne fornisce conferma.
La Zeiss Ikon di Stuttgart, rinata nella Repubblica Federale Tedesca da maestranze transfughe dalla originale Zeiss Ikon di Dresden, poi sotto amministrazione sovietica, nel 1953 lanciò la gamma di fotocamere reflex 35mm Contaflex, apparecchi robusti, ben fatti ma anche abbordabili per fotografi domenicali che riscossero un notevole successo; il limite dell’ottica fissa Zeiss Tessar con otturatore centrale incorporato venne in seguito aggirato modificando l’obiettivo, ora predisposto per la rimozione rapida della sua lente anteriore (Satz-Tessar) grazie ad un attacco a baionetta, e progettando una serie di aggiuntivi, denominati Pro-Tessar, che erano calcolati per divenire complementari delle restanti 3 lenti dell’obiettivo Tessar, creando un sistema ottico di focale differente, grandangolare o tele; a questa serie di accessori venne infine affiancato, presentandolo alle fiere di primavera del 1959, uno specialissimo Pro-Tessar M 1:1, cioè un aggiuntivo progettato specificamente per la ripresa di un originale a dimensioni reali, inquadrando un soggetto di 24x36mm e riproducendolo a grandezza naturale sul fotogramma di identico formato; questo non consentiva soltanto di realizzare macro già abbastanza spinte ma anche di riprodurre in proprio negativi e diapositive, un’esigenza sempre diffusamente sentita dai fotografi e solitamente soddisfatta da sistemi fotografici ben più professionali ed esclusivi; viceversa, grazie al Pro-Tessar M 1:1, del quale stiamo vedendo la descrizione promozionale per gli States in vista del Photo Trade Show di Philadelphia del Marzo 1959, la Zeiss Ikon Stuttgart aveva condiviso questa opportunità di nicchia anche con il vasto pubblico degli utenti Contaflex, il tutto ad un prezzo relativamente popolare.
L’aggiuntivo Carl Zeiss Pro-Tessar M 1:1 è un accessorio compatto e leggero; grazie alla sua baionetta con relativo punto di fede rosso, è possibile applicarlo rapidamente in luogo della lente frontale dell’obiettivo, creando un sistema ottico specialistico dedicato, appunto, solamente alla riproduzione in scala 1:1; con il Pro-Tessar M 1:1 era fornito a corredo un piccolo astuccio in cuoio e trattandosi di un accessorio per utilizzo speciale, lo smalto impiegato per evidenziare i dati incisi anteriormente è di colore rosso.
Grazie alla lungimiranza del Dr. Kaemmerer e all’interessamento di Larry Gubas, è stato possibile recuperare le schede di progetto originali del Pro-Tessar M 1:1, definito dal codice Zeiss 10 44 11, sulle quali appare subito in evidenza lo schema ottico a 3 lenti composto da un doppietto collato anteriore e da una lente singola posteriore, il tutto calcolato e ottimizzato per funzionare al meglio abbinando l’accessorio alla lente divergente centrale del 50mm 1:2,8 Tessar e al relativo doppietto posteriore.
Queste schede riportano anche interessanti informazioni tecniche che non è possibile desumere altrimenti: l’apertura massima del Pro-Tessar M 1:1 accoppiato al Tessar 50mm 1:2,8 privato della lente frontale è pari ad 1:8 quando il diaframma del Tessar è regolato alla massima apertura (valore 1:2,8 sulla ghiera); ovviamente, all’ingrandimento unitario 1:1, la diffrazione comincia a far sentire i suoi affetti anche ad aperture maggiori di questa, quindi dovendo lavorare ad un’apertura non più ampia di 1:8 la risoluzione massima è già parzialmente inficiata dalla diffrazione stessa, in ogni caso si tratta di un buon compromesso fra praticità, resa e prezzo; la lunghezza focale del sistema completo passa da 50mm a 30mm e all’ingrandimento di lavoro 1:1 l’angolo di campo è ridotto e limitato a 13°30’, mentre la diagonale del formato è ovviamente almeno pari a 43,3mm e copre perfettamente il formato della Contaflex.
Il dettaglio con la sezione mostra chiaramente la sezione ottica dell’aggiuntivo, mentre l’elemento tratteggiato sulla destra è la seconda lente dello Zeiss Tessar 50mm 1:2,8 montato sulla Contaflex, ora esposta direttamente dopo la rimozione di quella centrale per applicare il Pro-Tessar.
Questo Carl Zeiss Pro-Tessar M 1:1 è sempre stato un fiore all’occhiello della Contaflex, in grado di fornire immagini di buona qualità a questo elevato rapporto di riproduzione, ed era visto come un valore aggiunto del sistema che testimonia la meticolosità Zeiss, un’azienda sempre tesa a soddisfare il cliente con la qualità intrinseca del prodotto e l’offerta di accessori destinati alle più svariate esigenze; questo lodevole perfezionismo a volte sconfina addirittura oltre i limiti delle aspettative lecite, e anche l’oggetto protagonista di queste righe lo può testimoniare: infatti, nonostante le sue elevate caratteristiche ottiche e meccaniche, la versione di produzione concepita nel 1958 e messa in vendita nel 1959 costituiva già un ripiego, una netta semplificazione rispetto al primo progetto, ipotizzato nel 1957 e del quale non si è mai saputo nulla.
Anche in questo caso possiamo visionare la sezione e le caratteristiche di questo prototipo iniziale grazie al contributo del Dr. Joachim Kaemmerer che, durante la sua esperienza al Rechensbuero di Oberkochen, fotocopiò per il suo archivio personale vecchie schede relative a prototipi, conservandole per referenze storiche.
Proprio l’anno antecedente al disegno del Pro-Tessar M 1:1 che tutti conosciamo, la Carl Zeiss di Oberkochen aveva calcolato un aggiuntivo di analoghe caratteristiche, sempre destinato a lavorare in abbinamento con il Tessar 50mm 1:2,8 della Contaflex; il disegno di questo aggiuntivo venne completato il 9 Settembre del 1957 ed indicato dal codice interno 10 44 10 Versuch 1, cioè prototipo n° 1, e fin dalla prima occhiata si comprende che si trattava di un oggetto molto più complesso,ingombrante e costoso rispetto a quello che poi arrivò sui banchi di vendita: infatti lo schema ottico prevede addirittura 6 lenti in 5 gruppi, con un caratteristico elemento anteriore di grande spessore e superficie esterna concava, e la relativa montatura risulta decisamente ingombrante rispetto al piccolissimo Pro-Tessar di produzione.
Il gruppo ottico estremamente sofisticato, in abbinamento alle lenti posteriori del Tessar 50mm 1:2,8 al quale è stata rimossa quella frontale, produce un complesso sistema a 9 lenti in 7 gruppi, un vero e proprio obiettivo da riproduzione senza compromessi.
Non esistono fotografie di questo prototipo e abbiamo solo la testimonianza che sulla ghiera frontale era riportata la dicitura “Vorsatz fuer Abb. 1:1”, cioè l’abbreviazione per “agguntivo per rapporto di riproduzione 1:1”.
Osservando i due Pro-Tessar M 1:1 (la versione di serie 10 44 11 del 1958 e il prototipo 10 44 10 V1 del 1957), abbinati alle relative lenti del Tessar in dotazione alla Contaflex, ci rendiamo conto immediatamente di quanto il modello preliminare fosse più complesso ed ingombrante rispetto al tipo di regolare produzione; questa estrema sofisticazione, il cui relativo costo di produzione probabilmente indusse a scendere a più miti consigli, disegnando il nuovo esemplare del 1958, rivendicava in realtà inoppugnabili giustificazioni tecniche, perché mentre il tipo 10 44 11 di serie consentiva un’apertura massima di 1:8, il prototipo 10 44 10 V1 a 6 lenti permetteva di ottenere l’identico rapporto di riproduzione 1:1 all’apertura 1:4 (in entrambi i casi con diaframma del Tessar 50mm tenuto alla massima apertura nominale 1:2,8); questo guadagno di 2 f/stop non agevolava solamente le operazioni di messa a fuoco e ripresa a luce ambiente ma consentiva anche una risoluzione superiore perché ad ingrandimento unitario la diffrazione all’apertura 1:8 sta già penalizzando il potere risolvente mentre ad 1:4 ci troviamo in uno sweet spot, un buon compromesso fra apertura massima e deterioramento della resa causato dalla diffrazione; infatti le testimonianze d’epoca riferite da chi ebbe modo di provare sul campo questo prototipo parlano di un rendimento esemplare.
Il Pro-Tessar M 1:1 tipo 10 44 10 V1 del 1957 sarebbe quindi stato uno strumento senza compromessi per la riproduzione ad ingrandimento unitario, in grado di rivaleggiare con gli obiettivi specializzati e progettati appositamente, prestazioni persino eccessive considerando le ragionevoli aspettative degli utenti Contaflex, forse attratti dall’opzione dell’1:1 ma non certo disposti a spendere una cifra consistente per il relativo aggiuntivo né a convivere con i suoi ingombri, sicuramente sproporzionati rispetto a quelli dell’agile reflex Contaflex.
Questo notevole pezzo di bravura rimase quindi lettera morta, tuttavia la sua raffinatezza e la sua concezione votata all’assoluto, senza futili considerazioni collaterali, riecheggiano la più pura pasta Zeiss, quella perfezione a tutti i costi che ancora oggi fa innamorare del marchio.
Un abbraccio a tutti – Marco chiude.
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