Stenopeika Leonardo 8×10″, estetica e tecnologia per la nuova ammiraglia made in Tuscany
INTRODUZIONE
La Leonardo 8×10” è l’ultima arrivata tra la crescente famiglia di fotocamere grande e ultra-grande formato a marchio StenopeiKa. Se vi trovate a passare da Pistoia, vi consiglio una breve deviazione fino ad un piccolo gruppo di case strette tra gli ulivi sui ripidi pendii della Valdibure, dove Samuele Piccoli vi accoglierà nel suo piccolo regno, tra il profumo del legno e gli attrezzi del falegname. Lì nascono, si sviluppano e infine prendono forma le sue idee, di cui la Leonardo è solo l’ultimo esempio.
Non vi lasciate ingannare dal nome, non si tratta di una mancanza di modestia o un volersi elevare, da parte del suo artigiano, al rango di genio. Piuttosto trattasi di un omaggio, nel 500+1 dalla morte del grande Maestro, nato non molto distante in un altro paesino perso tra ulivi e colline.
Devo ammettere che quando Samuele mi ha parlato per la prima volta della sua ultima creatura e dell’intenzione di farmela provare in anteprima, ne sono stato subito molto incuriosito. Una 8×10” da testare non capita tutti i giorni! Per di più si tratta di una nuova linea, che nello specifico dovrebbe sostituire la attuale 810se II, riprendendo le soluzioni tecniche ed estetiche già apprezzate sulla X-Camera (link). La Leonardo quindi sarà la punta di diamante, sia dal punto di vista estetico che tecnico, della famiglia StenopeiKa. Potete comprendere la mia impazienza e la mia eccitazione quando finalmente ci ho messo sopra le mani!
Il primo contatto è avvenuto sulle montagne Pistoiesi a fine gennaio, ed è stato davvero particolare, come potete vedere nel video che vedete qui sotto. Dopo aver rotto il ghiaccio con uno scatto all’interno di una pieve abbandonata, ho portato la nuova creatura con me a Roma, avendo così modo di provarla con calma. Quelle che seguono sono le mie impressioni che, è doveroso premettere, si basano sull’utilizzo della #00, ovvero su un prototipo a tutti gli effetti e di fatto il primo esemplare della serie uscito dal laboratorio di Samuele. Quindi mi concentrerò sugli aspetti generali più importanti, tralasciando alcuni dettagli minori che ho già provveduto a segnalare al suo scaltro costruttore 😉
DATI TECNICI
Iniziamo subito dai dati tecnici fondamentali, che, pur non dicendoci tutto, ci danno qualche utile indicazione:
- Nome: StenopeiKa Leonardo
- Tipo: fotocamera a corpi mobili di tipo “folding”
- Formato: 8×10”
- Test effettuato su esemplare: #00
- Materiali: alluminio verniciato nero e legno (cipresso)
- Dimensioni da chiusa: 35,5x35x12cm
- Peso: 4,5 kg
- Allungamento min e max: 13cm / 68cm (a standarde verticali)
- Movimenti standarda anteriore: decentramento verticale +/- 5cm; tilt assiale +/-90°; tilt basale +23°/-90°; swing +/- 11,5°
- Movimenti standarda posteriore: decentramento laterale +/- 2cm; tilt basale +90/-25°; swing +/- 18°
- Soffietto: classico, sostituibile con soffietto grandangolare, attacco magnetico
- Frame posteriore: magnetico, con maniglia per inserimento chassis
- Vetro smerigliato: con reticolo, con lente di fresnel
- Note: controlli individuali per ogni movimento; inclusa lastra di legno ad attacco magnetico di protezione del vetro
Detto ciò, cominciamo a guardare la macchina, inizialmente da chiusa.
CHIUSA O APERTA, UNA BELLEZZA
Appaiono subito evidenti alcune cose: rispetto al modello precedente (810se II) c’è decisamente meno legno e più metallo. La base, infatti, è interamente costituita da una elegante e articolata sovrapposizione di due lastre di alluminio (foto sopra), una più spessa (6mm), a fungere da struttura portante, l’altra sottile, con scanalature che lavorano come guide per lo scorrimento della standarda posteriore. Il disegno dell’alluminio ricorda quanto visto sulla X-Camera, di cui infatti la Leonardo riprende la concezione, più tecnologica e compatta rispetto al passato. Difatti, appare contenuta nelle dimensioni e lo spessore da chiusa è ragionevole (foto sopra). Osservando il lato superiore (foto sopra), si nota subito il comodo e funzionale proteggi-vetro in legno ad attacco magnetico e il sistema di inserimento dello chassis, che fa affidamento su molle in acciaio armonico e una grande maniglia per facilitare il sollevamento della struttura. Da dietro invece, si può apprezzare il complesso sistema di sovrapposizione di lastre metalliche e guide che rendono possibili i movimenti e, al centro, la classica manopola per la messa a fuoco di precisione con vite senza fine.
Molto metallo dicevo, ma anche legno, materiale irrinunciabile per StenopeiKa. Il profumato e chiaro cipresso costituisce infatti la struttura delle due cornici, anteriore e posteriore, su cui si aggancia il soffietto, e del dorso con l’alloggiamento per il vetro. Nel complesso l’estetica è assai piacevole, enfatizzata dal contrasto tra il nero del metallo e il chiaro del legno, e l’impressione che si ha è di un oggetto notevolmente tecnologico.
L’apertura (video qui sotto) avviene in modo analogo alle altre folding della casa, dapprima svitando le due manopole ai lati della standarda posteriore, quindi ruotando la stessa standarda fino a che la rotazione ingaggia le tacche nella guida indicanti la posizione di “0”, poi facendo lo stesso per la standarda anteriore. Infine, occorre portare la cornice anteriore nella posizione iniziale, alzandola ed estraendo lateralmente le due stanghette metalliche fino a farle entrare nelle guide per il decentramento verticale. Una volta serrate tutte le manopole, siamo pronti per iniziare!
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