Traid Corporation Fotron, la fotografia a rate

Il mercato americano delle fotocamere è sempre stato profondamente diverso da quello europeo per dimensioni, prodotti e per tipologia di operatori.

Non foss’altro per la presenza di Kodak che è bene ricordare nasce a fine ‘800 come fornitore dell’intera filiera legata all’immagine, nell’ambito della quale il mercato di massa e la conseguente necessità di produrre e commercializzare apparecchi semplici, verso clienti distribuiti in un territorio vastissimo, costituivano il principale obiettivo strategico.

Nella cultura del mercato fotografico amatoriale americano del ‘900 si radicano quindi due valori principali, entrambi condizionati dalla politica commerciale di Kodak: la semplicità d’uso e l’offerta di un servizio che colleghi l’acquisto della fotocamera a quello delle pellicole ed infine a quello dello sviluppo e della stampa.

In questo contesto hanno trovato spazio anche produttori americani di sole fotocamere che tuttavia manterranno il focus prevalentemente su apparecchi di fascia economica.

Kodak stessa a partire dagli anni ’30, concentra buona parte della produzione di qualità in Europa, quando nel 1932 sbarca in Germania rilevando da August Nagel l’azienda di Stoccarda nella quale verranno prodotti i modelli che contribuiranno al maggior lustro tra la produzione di macchine fotografiche del colosso di Rochester fino a tutti gli anni ’60.

Delle Kodak made in Germany ho scritto in questo articolo.

Sulla produzione di fotocamere Kodak andrebbe tuttavia fatto un più ampio approfondimento, anche in ragione della vastità della produzione americana che non in tutti i casi risponde ai canoni di economicità e semplicità sopra descritti.

Kodak Ektra con ottiche e dorsi intercambiabili, prodotta tra il 1941 ed il 1948 in circa duemila esemplari (dal sito di Pacific Rim Camera)

Salvo eccezioni, non è quindi paragonabile la qualità della produzione meccanica e ottica delle aziende statunitensi con quella europea e questo vale a maggior ragione se si considerano entrambi i mercati nella loro complessità e nella storia che si snoda per tutto il ‘900 fino agli anni ’70.

Proprio per la vastità del mercato e per la produzione interna prevalentemente focalizzata nel segmento consumer, il contesto americano fu un fertile terreno per l’ingresso di aziende europee del settore ottico/fotografico che già tra fine ‘800 e primi ‘900 mossero negli Stati Uniti i primi passi aprendo filiali per l’importazione dei loro prodotti.

Nel frattempo, Kodak difende la sua crescente posizione mettendo in atto azioni commerciali che si traducono nel susseguirsi di differenti formati di pellicola così da poter mantenere saldo il controllo del mercato costringendo gli altri produttori ad adeguare le loro fotocamere o a corrispondere royalty per l’utilizzo ai fini produttivi dei formati proprietari del colosso giallo.

In questo contesto si sviluppa alla fine degli anni ’50 un curioso progetto da parte di una azienda californiana produttrice di attrezzature per applicazioni scientifiche, industriali e militari: la Traid Corporation con sede ad Encino, quartiere nella regione della San Fernando Valley di Los Angeles.

copertina del libretto di istruzioni della Fotron

La Traid mette a punto il primo e unico modello prodotto, denominato Fotron, la cui commercializzazione avviene dal 1962 attraverso un canale distributivo dedicato, utilizzando il metodo porta a porta, ed il sistema di pagamento rateale.

Complice di questo progetto è l’arrivo alla Traid alla fine degli anni ’50, con la carica di Presidente, di Kenneth M. Harden, ex Vice Presidente della filiale americana di Enciclopedia Britannica.

a sinistra Kenneth M Arden, a fianco Robert W. King dal 1958 manager del settore fotografico della Traid Coporations

Viene in quel periodo sviluppato in azienda un progetto che racchiude tutti gli elementi visti prima, tipici del mercato americano: una fotocamera di semplice uso alla quale è collegato un formato proprietario che obbliga l’acquirente a fruire di un servizio di sviluppo e stampa gestito direttamente dalla casa madre.

Per una cifra, che come dopo vedremo, lieviterà negli anni, l’acquirente della Fotron ottiene un pacchetto composto dalla fotocamera, da alcune cartucce di film, da una borsa in pelle e da tre album fotografici.

Fotron è una fotocamera dalle caratteristiche realmente innovative ed anticipatorie di molte soluzioni che negli anni successivi verranno introdotte su numerosi altri apparecchi.

pubblicità della Fotron del 1962

Ha un sistema di esposizione e uno di messa a fuoco automatizzati, semplici ed intuitivi, ha l’avanzamento automatico della pellicola attraverso un motore elettrico, alimentato da un sistema interno alla fotocamera che serve anche il flash elettronico incorporato, ed utilizza pellicole dedicate composte da rulli 828 Kodak, contenuti in speciali caricatori che ricordano quelli del formato Instamatic che Kodak presenterà un anno dopo.

caratteristiche della Fotron tratte dal libretto di istruzioni

Il formato 828 viene presentato da Kodak nel 1935 per le fotocamere della serie Bantam ed è composto da pellicola 35mm non perforata avvolta nella carta protettiva sulla quale sono impressi i numeri dei fotogrammi che raggiungono sulle Bantam la dimensione di 28x40mm per un totale di otto immagini ottenibili per ciascun rullo.

Kodak Bantam Special, notare l’alloggiamento dei piccoli rulli 828 – foto per cortesia di Antonello Natale

Il maggior formato rispetto al canonico 24x36mm, deriva dal fatto di poter sfruttare anche lo spazio occupato dalla perforazione nella pellicola 35mm normale.

Tra i modelli Bantam cito la Special che è a mio avviso tra le più belle e compatte folding 35mm prodotte.

Kodak Bantam, sulla sinistra il modello Special – foto per cortesia di Antonello Natale

La Bantam Special, prodotta dal 1936 al 1947, è dotata di otturatore Compur Rapid e di un luminoso Kodak Ektar 45mm f2 con schema ottico a sei lenti. Gli esemplari prodotti dal 1941 montano un otturatore Kodak Supermatic per via delle difficoltà di importazione dei Compur dalla Germania.

La scelta del formato 828 per la Fotron è singolare se si considerano le generose dimensioni della fotocamera ed è probabile derivi da un accordo commerciale con Kodak per l’utilizzo di un formato all’epoca poco sfruttato commercialmente.

rullo 828 nel caricatore della Fotrom, da notare la presenza del pressa pellicola a differenza dei caricatori Instamatic

Nel caso della Fotron il formato del fotogramma viene ridotto a 27x26mm, altro aspetto singolare che trova probabilmente anche in questo caso giustificazione nella massima semplificazione.

Il formato quadrato non necessita, a differenza di quello rettangolare, della rotazione della fotocamera per inquadrature verticali.

vista posteriore della Fotron con il caricatore della pellicola estratto dal corpo macchina

Il caricatore è a vista, trattenuto da due clip posizionate sul dorso della macchina, e consente di ottenere dieci fotogrammi.

dimensioni della Fotron III in relazione ad un rullino 35mm

La Fotron è smisuratamente grande, ingombrante e pesa un chilo e duecento grammi.

Anche queste caratteristiche, faranno parte dello storytelling utilizzato per la vendita, unitamente alla garanzia di ben ventiquattro mesi sul funzionamento.

la garanzia riporta anche i termini di quattromila foto, un limite irraggiungibile da un normale utilizzatore a maggior ragione se si considera il costo di un caricatore da dieci pose pari a circa cinque dollari dell’epoca

Un altro aspetto singolare, che fa il paio con la filosofia di vendita delle enciclopedie, è rappresentato dal sistema di commercializzazione di questo apparecchio che, come accennavo prima, non avveniva attraverso rivenditori specializzati ma tramite una capillare rete, con vendita porta a porta.

la Traid Corporation disponeva già di una rete di distribuzione dei propri prodotti per applicazioni scientifiche, tecniche e militari con furgoni appositamente attrezzati per le dimostrazioni di funzionamento direttamente dai clienti istituzionali

La vendita, che avveniva in modalità rateale, prevedeva non solo la fornitura dell’apparecchio ma anche quella delle pellicole e del conseguente servizio di sviluppo, stampa e ristampa, che poteva essere effettuato solo dalla Traid Corporation che si occupava anche di rifornire l’acquirente dei nuovi caricatori con la pellicola da esporre.

caricatore nella confezione che serviva per ritornare la pellicola alla Traid per lo sviluppo e la stampa

Nel frattempo l’azienda trasferisce il proprio headquarters a Glendale, città nella regione dei Monti Verdugo della contea di Los Angeles ad una ventina di chilometri da Encino.

La fotocamera fu commercializzata dal 1962 fino ad inizio anni ’70 quando, per via delle aggressive tecniche di vendita utilizzate, per la lievitazione continua del prezzo e per le caratteristiche ormai superate, numerosi acquirenti fecero causa alla Traid Coproration che ne interruppe la commercializzazione, smantellando la rete di vendita e confluendo nel 1974 in un’altra società.

Basti pensare che il prezzo della Fotron, dichiarato in via ufficiale dal produttore solo al momento del lancio, si spinse negli anni, dagli iniziali 139,95 dollari agli oltre 500 dollari che corrispondono grossomodo a 4.200 dollari nel 2021, che tradotti al tasso di cambio attuale sono pari a circa 3.500 euro.

Facendo lievitare il prezzo di acquisto, il venditore poteva arrivare a guadagnare 175 dollari con un solo apparecchio che, tradotto in somma attuale, corrisponde grossomodo a 1.470 dollari.

La ragione della lievitazione del prezzo dipese dal fatto che i venditori avevano una percentuale sulla vendita proporzionale alla somma incassata e che con buona probabilità alla Traid fece comodo incrementare i margini per coprire i costi di produzione delle fotocamere e della filiera di commercializzazione che, per ammissione della stessa azienda, era in perdita per via del calo nelle vendite registrato nella seconda metà degli anni ‘60.

Questa fu la principale linea difensiva di Traid quando fu promossa la Class Action all’inizio degli anni ’70.

Ad aumentare la confusione per i clienti, contribuiva un sistema di rimborso attraverso una sorta di premio fedeltà consistente in una somma di 25 dollari ottenibili con una scheda denominata savings account che doveva essere riempita da 25 bollini relativi ad altrettanti sviluppi effettuati.

le schede di raccolta dei bollini che davano diritto ad un rimborso di 25 dollari

Occorre tenere conto che un caricatore da dieci foto costava 4,98 dollari corrispondenti a circa 42 dollari attuali.

particolare della busta per il riordino delle pellicole, nella quale era ricavata una tasca per inserire i contanti con i quali veniva effettuato il pagamento del materiale

Nel complesso un arzigogolo dal quale, per gli acquirenti, era abbastanza difficile districarsi.

La questione che dietro a questo sistema si nascondesse una truffa, inizia a maturare alla fini degli anni ’60 quando anche la stampa specializzata, soprattutto in ragione dell’elevato prezzo raggiunto, inizia a mettere in dubbio la validità del prodotto.

Iniziano quindi ad apparire articoli che recitano: Vuoi scattare alcune istantanee ai tuoi bambini?  Con tutte le fotocamere tra cui scegliere, cosa pensi della Fotron da 500 dollari, una fotocamera definita da una rivista di fotografia molto costosa, goffa e di scarsa qualità ottica?

La questione sfocia quindi nella prima vertenza intentata da un gruppo di acquirenti nei confronti della Traid Corporation, i quali evidenziarono come i venditori utilizzassero di norma tecniche molto aggressive,  restando ore a casa di un potenziale cliente, facendo pressioni in particolar modo su individui con poca conoscenza ed esperienza per acquistare la fotocamera.

Per il mercato statunitense la controversia sulla fotocamera Fotron fu tutt’altro che unica. 

Una vasta gamma di prodotti veniva venduta tramite la tecnica porta a porta: elettrodomestici, pentole, enciclopedie, casalinghi, cosmetici fino a far diventare questo sistema una delle principali fonti di reclamo da parte dei consumatori presso le autorità federali.

Negli anni ‘70 la Federal Trade Commission introduce, con largo anticipo rispetto alla normativa europea, il diritto di ripensamento in modo da dare all’acquirente la possibilità di recedere. Il periodo di ripensamento fu inizialmente fissato in tre giorni.

In Europa si arriverà solo nel 1985 con la Direttiva 85/577/CEE per la tutela del consumatore per i contratti negoziati fuori dai locali commerciali, direttiva che sarà recepita negli anni successivi dagli stati membri. In Italia il quadro complessivo viene definito nel 2005 con il dlgs 206, o Codice del consumo, che fissa il termine del diritto di ripensamento in quattordici giorni.

Su questi sistemi di vendita che rappresentano una caratteristica tipica del mercato americano, sono stati spesi fiumi di inchiostro da parte di sociologi, psicologi ed economisti comportamentali che hanno analizzato a fondo e teorizzato le tecniche di persuasione utilizzate.

Un libro molto interessante, che ho già citato in un altro articolo, è quello di Robert Cialdini intitolato Le armi della persuasione, frutto di una lunga ricerca condotta dall’autore che si introdusse in incognito in queste reti per studiarne il comportamento.

Ma torniamo alla Fotron.

Questa fotocamera è abbastanza inusuale in Italia ed in generale in Europa dove non è mai stata commercializzata.

Negli Stati Uniti ha ormai un valore di un paio di decine di dollari che possono arrivare a quaranta se completa di borsa e documentazione.

Ne sono stati prodotte due versioni, la prima in finitura grigia ed la seconda, con comandi semplificati denominata Fotron III, in finitura nera.

Un’altra stranezza è che non ho trovato traccia della Fotron II.

sotto il primo modello e sopra il secondo semplificato in alcuni comandi

Anche ammesso di recuperare, o realizzare rulli 828 da rulli 120, difficilmente questa macchina è ancora in grado di funzionare per via dell’invecchiamento del sistema di alimentazione elettrica che non è costituito da batterie ricaricabili, ma da un grande condensatore che in parte giustifica le dimensioni e il peso della fotocamera.

Peraltro, anche disponendo di un trasformatore 220V – 110V in grado di reggere l’assorbimento durante la ricarica, le speranze che il sistema dopo anni di inutilizzo sia ancora in grado di immagazzinare l’energia sufficiente per far funzionare la macchina sono abbastanza vane.

istruzioni per il caricamento del sistema di alimentazione elettrico della fotocamera

Ho fatto una prova con un trasformatore 110V, che di norma utilizzo con i vecchi proiettori 16mm, in grado di reggere l’assorbimento di lampade fino a 500W.

Non appena il condensatore della Fotron inizia la ricarica, scatta il sistema di protezione del trasformatore che toglie l’alimentazione.

Questo accade con entrambe le macchine illustrate nella foto.

Se non fosse per la sua curiosa storia e per le caratteristiche innovative che aveva al momento della presentazione, il fatto che questa fotocamera sia annoverabile come l’unico eclatante caso di truffa, per quanto io sappia, perpetrata su vasta scala con un apparecchio fotografico, non le darebbe diritto ad essere ricordata.

alcune pagine della brochure dove sono illustrati una parte degli articoli prodotti dalla Traid Corporation

Ma talvolta anche le storie meno presentabili sono comunque utili per capire come l’ambizione sfrenata e lo sviluppo di un business non sostenibile possano distruggere aziende con un passato e un know how di assoluto riguardo come fu per la Traid Corporation.

Massimiliano Terzi
maxterzi64@gmail.com

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