La storia di Rolleiflex ha inizio nel periodo storico ed economico tedesco caratterizzato da numerose difficoltà sul piano economico e sociale. L’idea di avviare nei primi anni ’20 la produzione di fotocamere e il lancio, nel 1928, della prima biottica, ha certamente richiesto da parte dei due soci fondatori Franke e Heidecke un notevole coraggio imprenditoriale, una buona idea di base, ed un pizzico di fortuna.
Il tutto incoraggiato, certamente, dai buoni risultati commerciali ottenuti da subito dai loro prodotti.
Capostipite di una serie di fotocamere rimasta in produzione per oltre mezzo secolo, la Rolleiflex trasformò la Franke e Heidecke da una piccola azienda con alcune decine di dipendenti in uno dei produttori di fotocamere più famosi al mondo, con una reputazione di qualità che, utilizzando il famoso motto del settimanale di giochi enigmistici “vanta innumerevoli tentativi di imitazione”.
Imitata certo da molti ma raggiunta da nessuno.
Delle biottiche, si contano copie mal progettate e peggio costruite accanto a copie di grande pregio. In questo panorama, penso si possa serenamente affermare che non vi sia stato nessun altro costruttore che abbia mai eguagliato la prestigiosa posizione di migliore fotocamera TLR raggiunta da Rolleiflex.
Per tutte le fotocamere che nel ‘900 hanno determinato una svolta nel mondo della fotografia e dell’industria fotografica vale, a mio avviso, il principio “natura non facit saltus”. In nessun caso infatti ci troviamo di fronte ad idee radicalmente nuove, piuttosto ciò a cui si assiste è al punto di svolta, maturato in anni di tentativi e rinunce, che incontra il favore del mercato.
È così per Leitz che ha a disposizione il prototipo di Barnack nel 1914 e decide di commercializzarlo solo undici anni dopo. Analoga situazione è quella del quarantenne Victor Hasselblad che lancia la sua prima fotocamera dedicata al pubblico di fotografi ed appassionati nel 1947 dopo aver progettato e costruito praticamente di tutto in campo fotografico e non.
Rolleiflex rappresenta, unitamente ai già citati marchi Hasselblad e Leica, la capostipite di una generazione di fotocamere alle quali si sono poi ispirati gli altri costruttori senza mai completamente eguagliarne l’insieme di fascino, precisione meccanica, praticità e iconicità.
Alla fine della seconda guerra mondiale, i due soci di Braunschweig, avranno modo di avere un’ulteriore conferma di ciò, allorquando le truppe inglesi, che assumeranno in quel periodo il controllo di quella parte della Germania, regaleranno ad Heidecke una copia Rolleiflex fabbricata negli Stati Uniti e venduta per corrispondenza.
Ma Rollei non è solo rappresentata dalle biottiche che certamente costituiscono un primo, importante e longevo pezzo dell’esperienza dell’azienda nel mondo della produzione di fotocamere.
Esiste anche una seconda vita, forse non così pionieristica, emozionante e iconica come la prima, che viene spesso snobbata ma che invece rappresenta la continuità dello spirito aziendale che è sopravvissuto in altri tempi, in altri mercati, con altri concorrenti arrivando sino ad oggi e riuscendo con prodotti molto innovativi a tenere testa a situazioni che hanno visto soccombere gli altri produttori tedeschi di fotocamere.
Ma di questo parleremo più avanti.
Partiamo dall’inizio: chi erano Paul Franke e Reinhold Heidecke e quale fu la genesi della loro idea?
Paul Frake nasce il 30 novembre 1888 a Mühlhausen da una famiglia benestante.
Finisce la scuola, nel 1903 nella sua città natale, dove studia chimica, per poi trasferirsi nel 1906 a Düsseldorf dove lavora come venditore di strumenti ottici, cannocchiali e telescopi per i quali ha una passione sin da bambino.
Nel 1909 inizia a collaborare come apprendista non retribuito presso la Voigtländer a Braunschweig, dove l’anno dopo viene assunto come commerciale per la Germania e l’estero. In quel periodo acquisisce una serie di conoscenze internazionali e incontra il suo futuro socio in affari, Reinhold Heidecke, che lavora anch’esso per Voigtländer. Nel 1912 Franke diventa direttore commerciale di Spezialfabrik für Zielfernrohre Géhard che produce cannocchiali e ottiche di mira, dove rimane anche nel periodo bellico a causa dell’esonero dal servizio militare.
Con l’entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1917, Géhard perde il suo più importante mercato di esportazione, attraversando un periodo di forte crisi durante quale Franke perde il lavoro.
L’improvviso epilogo di Géhard porta Franke a fondare a Berlino la Photohandlung Franke & Co., con sede in Kurfürstendamm Strasse, per la vendita di microscopi, binocoli e telescopi.
I suoi clienti sono cacciatori, ufficiali dell’esercito e della marina. Questi necessitavano soprattutto di binocoli e teodoliti.
In quel periodo aumenta però anche la domanda di macchine fotografiche perché la guerra ha costretto o offerto a molti la possibilità di spostarsi sul territorio e di documentare i nuovi accadimenti.
Nell’autunno del 1918, Franke fa visita al suo vecchio datore di lavoro a Braunschweig, con il probabile scopo di avviare un rapporto commerciale. In questa occasione incontra il suo vecchio collega Heidecke che nel frattempo era stato promosso direttore di produzione.
Ha quindi modo di informarsi sugli ultimi sviluppi della tecnologia fotografica, e ottica.
Reinhold Heidecke nasce il 2 gennaio 1881 a Aschersleben da una famiglia di umili origini, del minatore Ernst Freiderich Heidecke e di sua moglie Elisabeth Johanna. Nel 1895 lascia la scuola ed inizia un apprendistato come meccanico alla società di costruzioni telegrafiche C. Berger. Voleva diventare oftalmologo, ma le circostanze finanziarie della sua famiglia non lo consentivano.
Nel 1900 viene assunto come meccanico alla Voigtländer. Dopo il servizio militare in marina, dal 20 febbraio 1904 al 10 settembre 1905 riprende servizio nella stessa azienda.
Reinhold Heidecke è un eccellente progettista ed ha competenze nella meccanica fine che gli consentono di produrre da solo i prototipi degli apparecchi che egli stesso disegna.
Durante le sua permanenza alla Voigtländer suggerisce molti nuovi sviluppi ma tuttavia non riesce a far passare il suo progetto più importante: una nuova macchina fotografica con pellicola a rullo.
Prova anche a mettersi in proprio per sviluppare questo progetto in modo autonomo ma non riesce a reperire il necessario capitale iniziale. Prova anche con la sua banca, nel 1918, ottenendo una risposta negativa giacché in quel periodo tante erano le richieste di finanziamento ed il progetto è di certo molto particolare.
La cautela della banca era giustificata anche dal particolare frangente: siamo alla fine della prima guerra mondiale che vedrà la Germania uscire perdente dal conflitto e la storia successiva dimostrerà che, probabilmente, Heidecke da solo non avrebbe avuto alcun successo a causa della mancanza di abilità commerciali.
Nel febbraio del 1919 Heidecke invita a casa sua l’ex collega in occasione di una visita a Braunschweig di Franke. Durante l’incontro Heidecke illustra l’idea di una nuova macchina fotografica per pellicola in rullo. Heidecke, come sappiamo, cerca da tempo di proporre l’idea nella sua azienda ma non trova alcun modo per finanziare questo progetto da solo. Cerca quindi di persuadere Franke a sviluppare con lui la nuova impresa. Con sua sorpresa non deve insistere molto: Franke si sente a disagio a Berlino, anche a causa della situazione politica creatasi a seguito della Rivoluzione di novembre.
Accarezza quindi l’idea di vivere a Braunschweig pur mantenendo la sua attività a Berlino, intravedendo buone opportunità di vendere la nuova fotocamera nel proprio negozio in Kurfürstendamm Strasse. Dopo la registrazione della nuova impresa Franke trascorre quindi due giorni, il lunedì e il martedì, a Braunschweig per lavorare nell’ufficio della Franke & Heidecke trascorrendo poi il resto della settimana a Berlino.
A causa del successo inaspettato della Franke & Heidecke, la prospettiva cambia e dopo un anno egli è costretto a stare a Braunschweig tutta la settimana trascorrendo solo due giorni, il Venerdì e Sabato, nel suo negozio a Berlino.
I due partner formano una buona squadra. La capacità tecnica di Heidecke nel progettare e costruire fotocamere, combinata con l’intuizione di Franke per il mercato divengono i fattori chiave del successo.
Franke aveva grandi capacità commerciali, e buone doti persuasive: si dice preparasse accuratamente le visite commerciali utilizzando ad esempio accorgimenti come quello di far avere ai segretari del cliente che avrebbe visitato, una scatola di cioccolatini. Sapeva poi eseguire perfettamente una presentazione dei propri prodotti calamitando l’attenzione dei suoi interlocutori.
Conosceva inoltre tutti i trucchi di vendita compreso quello di lasciare fotocamere in prova con un numero di serie molto alto per far capire al potenziale cliente che la produzione era arrivata a livelli molto elevati.
Come amministratore, era in grado di destreggiarsi tra le finanze così bene da poter facilmente condurre l’impresa attraverso una situazione di rischio e difficoltà.
Nel 1920 viene dunque avviata l’attività con la produzione in prima battuta delle fotocamere stereo Heidoscop e dal 1926 delle Rollheidoscop che utilizza un dorso per pellicola in rullo.
Le fotocamere sono ispirate alla Stereflektoskop Voigtländer ed il prefisso “Heid”, un chiaro omaggio al socio progettista, verrà più volte reiterato nelle produzioni successive della casa di Braunschweig.
Entrambe le fotocamere realizzate come si diceva sulla falsa riga delle Voigtlander Stereflektoskop hanno una terza ottica di mira, un mirino a pozzetto con vetro smerigliato e consentono di scattare fotogrammi nel formato quadrato di 6×6 cm.
Sarà proprio dalla Rollheidoscop che deriverà nel 1928 la Rolleiflex.
L’idea di accoppiare l’obiettivo di ripresa con un secondo obiettivo, mosso dallo stesso meccanismo per mettere a fuoco simultaneamente entrambi, fu formulata molto presto dai progettisti di machine fotografiche.
I primi modelli, progettati attorno al 1860, sperimentavano due forme: una diretta con lo schermo di messa a fuoco alla medesima distanza, di fianco o sopra, al piano della lastra. Una seconda forma con visione reflex: il secondo obiettivo montato davanti ad uno specchio che ne rinviava la visione al vetro smerigliato, collocato orizzontalmente sul piano superiore della macchina.
Nel dicembre del 1928 fu quindi realizzata dalla Franke e Heideke una nuova reflex a due obiettivi per pellicola in rullo e corpo interamente metallico.
Per la prima Rolleiflex viene scelto il formato di pellicola 117 creato da Kodak nel 1900 per la Brownie, che consente di realizzare sei immagini di forma quadrata della misura 6×6 cm.
Massimiliano Terzi.
Segue nella seconda parte
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