Fotografia e musica, l’uomo in fiamme di Wish you were here

Il 12 settembre 1975 usciva l’album Wish you were here dei Pink Floyd ed oggi ne ricade il quarantasettesimo anniversario, notizia che ho colto quasi per caso approfondendo nel passato periodo di vacanze alcuni aneddoti legati alla band inglese la cui discografia suscita ancora oggi grande interesse anche tra i più giovani.

I Pink Floyd rappresentano per questo un terreno in comune con i miei figli unitamente ad altri pochissimi gruppi che ascoltavo e che non vengono da loro considerati musica da vecchi.

A dire il vero quando uscirono negli anni ’70 album come The dark side of the Moon, Wish you were here o Animals, ero tra le scuole elementari e medie, non avevo grande conoscenza ed interesse per questo genere musicale che avrei poi compreso ed apprezzato anni dopo.

In salotto troneggiava, da metà anni ’70, un imponente impianto stereo in teak con piatto BSR, alcuni ricorderanno il famoso sistema di cambio automatico dei vinili, acquistato dai mei genitori accaniti melomani, che non tolleravano vi si ascoltasse altro genere musicale.

La barriera cadde nel giro di qualche anno e proprio nel 1977 vi ascoltai Animals acquistato da New Cary in Via Torino a Milano, disco che poi rivendetti subito, per cinquemila lire, al mio compagno di banco.

Di quel disco però ricordo il grande fascino delle immagini in bianco e nero della Battersea Power Station, una centrale termoelettrica vicino a Londra.

le suggestive foto in bianco e nero all’interno dell’LP Animals: per molti anni, passando in treno accanto agli edifici industriali abbandonati nei pressi della stazione di Milano Bovisa, ho immaginato di potervi realizzare immagini simili

Mi incuriosiva anche in copertina quello strano maiale che volava tra le ciminiere della centrale.

uno degli scatti dal quale deriverà la copertina di Animals, con il maiale tra le ciminiere

Avrei scoperto molti anni dopo che quelle immagini erano state realizzate da Hipgnosis Studio famoso per aver firmato tra le più interessanti copertine tra le quali ad esempio, sempre per i Pink Floyd, quella della stretta di mano di Wish you were here.

Come per Animals, nel quale il maiale fluttuante tra le ciminiere era un pallone lungo oltre tre metri, non si trattava di un fotomontaggio ma di una realizzazione in fase di ripresa, successivamente rielaborata in alcuni dettagli.

Per comprendere la portata innovativa dell’attività di Storm Thorgerson e del fotografo Aubrey Powell, cofondatori di Hipgnosis, occorre pensare alla rilevanza che le copertine degli album avevano in un’epoca nella quale erano il principale veicolo di immagine durante l’uscita degli LP.

All’epoca non c’era MTV, lanciata ad agosto del 1981, men che meno You Tube, iTunes, Spotify o Amazon Music giusto per citarne alcuni, canali questi che se hanno avuto il grande merito di diffondere modalità di ascolto nuove hanno finito per rendere non poi così determinante il ricorso alla fotografia e alla grafica come principale mezzo per veicolare un messaggio rappresentativo dei contenuti.

Le dimensioni di un LP consentivano poi una maggiore enfatizzazione di grafica e immagini in spazi che la successiva uscita dei CD avrebbe relegato in copertine 12 x12 centimetri ed in piccoli libretti inseriti nella custodia di plastica.

L’avvento delle piattaforme ha poi ulteriormente relegato le illustrazioni degli album a singole immagini con bassa risoluzione.

Questo in buona parte spiega il ritorno alla materialità dei vinili manifestatosi negli ultimi anni, così come accaduto, pur con differenti dinamiche, con il ritorno della pellicola in fotografia.

immagine presente sull’involucro in plastica nera che avvolgeva la copertina di Wish you were here

La foto dell’uomo che brucia è quindi incredibilmente vera, realizzata nel parcheggio degli studi Warner Bros a Burbank in California, con due stuntman, uno dei quali, Ronnie Rondell esperto di effetti speciali con l’utilizzo del fuoco, verrà cosparso con un agente ritardante, poi con gasolio e quindi dato alle fiamme in fase di ripresa.

Molto interessanti alcuni dettagli della storia di questa ripresa, decisamente più complessa e pericolosa del maiale volante di Animals che tuttavia in una delle prove sfuggì al controllo e volò libero sul cielo di Londra.

Fattori quali il vento rispetto alla posizione dei due soggetti, le fiamme dovevano infatti svilupparsi in modo da non avvolgere Rondell, piuttosto che il tempo complessivo per effettuare gli scatti, condizionarono le scelte di Powell che, ad esempio, fu costretto a riprendere i due mentre si stringevano la mano sinistra per poi specchiare l’immagine in fase di post produzione.

un’altra particolarità di questo album è che furono utilizzate due diverse fotografie, molto simili, una per l’edizione americana e una per quella europea

A questo link, se volete approfondire, trovate due interessanti interviste a Stom Torgerson e ad Aubrey Powell.

Le riprese furono effettuate con un corpo 35 mm ed uno 120 dei quali non ho trovato dettagli rilevanti.

Ma una volta tanto, lasciatemi dire, poco importa sapere con quali fotocamere siano state scattate le immagini, godiamoci il grande ruolo che giocava all’epoca la tecnica di ripresa ed il fascino che ancora oggi hanno le immagini e la musica di questi LP.

Massimiliano Terzi
maxterzi64@gmail.com

in ascolto del vinile di Wish you were here

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