Il Nikkor 85mm f/1.5 S.C fu inizialmente progettato dal dott. Saburo Murakami sulla base di uno schema Sonnar e fu poi completato dal dott. Zenji Wakimoto tra il 1950 e il 1952 dopo circa 8 disegni differenti e 7 prototipi diversi.
Spesso (come per i successivi modelli Nikkor sul medio formato ) veniva utilizzato uno schema di Gauss, ma utilizzando uno schema Sonnar, Murakami prima e Wakimoto subito dopo, avrebbero potuto progettare un medio tele super luminoso dalle dimensioni più contenute.
Tuttavia l’utilizzo dello schema Sonnar comportava difficoltà nel cercare di contenere difetti quali il “coma” e le “aberrazioni”.
Inoltre lo schema Sonnar inevitabilmente creava “flare” e mancanza di nitidezza sopra tutto nelle riprese a distanza ravvicinata.
L’utilizzo di 3 lenti incollate nel gruppo posteriore, che tendono a creare un “coma negativa” compensa l’eccesso di “flare” creato dal gruppo di lenti anteriore.
In poche parole per non far sembrare il cibo troppo dolce viene aggiunto un po’ di sale (forse non esattamente così, comunque spero di aver reso un po’ idea).
Quindi sulle distanze ravvicinate e con grande apertura mantiene una certa morbidezza e chiudendo di 1-2 stop si corregge completamente anche questo fenomeno.
E ha una bellezza nello sfuocato che è impressionante.
Poi, chiudendo a f/5.6 diventa un’ottica straordinaria per incisione, senza perdere quella “areosità” che è un elemento fondamentale e cioè quello che dà la prima impressione dell’immagine scattata.
Oggi capita spesso di trovare delle ottiche che sulla carta hanno caratteristiche straordinarie, ma che poi non ci restituiscono quella sensazione di bellezza nelle immagini che realizzano.
Soprattutto quelle ottiche super economiche, prodotte in paesi che non hanno grande storia nella costruzione ottica di altissimo livello come Germania, Francia, Austria, Russia o Giappone.
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