Le fotocamere della serie Kodak EK e Kodamatic utilizzavano pellicole istantanee integrali (formato 9cm x 6,8cm) sviluppate da Kodak, simili ma non compatibili con le SX-70 appena presentate da Polaroid nello steso anno (1972).
Il film era chimicamente simile a quello di Polaroid con l’eccezione che il negativo era esposto dalla parte posteriore mentre l’emulsione di sviluppo si stendeva sulla parte anteriore della fotografia.
Questo sistema permetteva a Kodak la realizzazione di apparecchi decisamente più compatti rispetto alle Polaroid, che invece necessitavano di uno specchio che ribaltasse l’immagine prima che questa andasse ad impressionare le pellicole.
Questo sistema aveva in se diversi vantaggi.
Il film era molto meno complicato rispetto ai Polaroid che hanno lo strato anteriore che deve essere trasparente durante l’esposizione, opaco dopo la diffusione chimica e nuovamente trasparente dopo un tempo di sviluppo. Il metodo di Kodak utilizzava invece il reagente chimico come un leggero scudo durante lo sviluppo.
La pellicola aveva una risoluzione maggiore rispetto al sistema Polaroid in quanto la luce non doveva attraversare diversi strati per raggiungere il negativo.
L’altro vantaggio era quello di poter realizzare una pellicola opaca.
Il rilascio della serie ISO Trimprint nei primi anni del 1980 rese anche più facile rimuovere la foto istantanea dalla cassetta di sviluppo.
Senza lo specchio, le fotocamera erano meno complesse e meno costose da produrre.
Il percorso del film era molto più semplice e consentiva l’uso di una semplice manovella meccanica per sviluppare ed espellere la fotografia invece di un’unità elettronica motorizzata come nelle Polaroid.
Inoltre, a differenza dei pacchetti di pellicole integrali Polaroid, le pellicole Kodak non contenevano una batteria.
Nonostante gli sforzi che Kodak fece per rendere il suo progetto in qualche modo differente rispetto a quello di Edwin Land, Polaroid intentò e vinse una causa per violazione di brevetto contro Kodak per un totale di 7 violazioni (rispetto alle 12 contestate) e che alla fine, nel 9 gennaio 1986, obbligò Kodak ad interrompere la produzione sia delle fotocamere che delle pellicole.
Kodak fu obbligata a pagare un rimborso a tutti i clienti rimasti senza un modo per utilizzare le loro ormai defunte fotocamere e perse anche il contratto per fabbricare le pellicole per conto di Polaroid (cosa che fece dal 1963 al ’69) che in seguito iniziò la propria produzione in casa.
Nel 1991 si concluse definitivamente anche la lunga battaglia riguardante la multa che Kodak avrebbe dovuto pagare a Polaroid, che inizialmente ammontava alla cifra astronomica di 12 miliardi di dollari, ma che poi alla fine si “ridusse” a soli 909 milioni di dollari (925 con gli interessi).
Tutt’ora, una tra le multe più alte che una azienda abbia mai pagato ad un altra (Apple, Samsung, Google e vicende recenti incluse)
Una apparizione, quella di Kodak nel mercato delle pellicole a sviluppo immediato, che in soli 9 anni si è “istantaneamente” conclusa.
Apparecchi prodotti e anno di produzione:
• EK4 e EK6 (1976)
• EK8 • EK2/The Handle • Pleaser • Happy Times (1977)
• EK100/Colorburst 100 – EK200/Colorburst 200 • EK300/Colorburst 300 (1978)
• EK160/Colorburst 50 • EK160 EF/Colorburst 250 • EK20 • EK22/The Handle 2 (1979)
• Partyflash • Partytime/Fiesta (1980)
• Colorburst 350 (1981)
• Partyflash II • Partytime II • Kodamatic Trimprint HS144 • Kodamatic 930 • Kodamatic 950 • Kodamatic 960 • Kodamatic 970L • Kodamatic 980L • Champ Kodamatic • Pleaser II Kodamatic (1982)
• Kodamatic 940 • Party Star Kodamatic(1983)
• Party Star Trimprint • Trimprint 940 • Trimprint 920 (1984)
• Analyst (1985)
Kodak Instant ISO 150 film
• PR10
• PR10 Satinluxe superficie Opaca
• PR144-10 (sostituito dal PR10)
Kodamatic Instant ISO 300
• HS144-10 Trimprint
• AVS 144-10 Instagraphic slide film
• AVP 144-10 Instagraphic print film
• ID 144-10 -2 Readyprint ID system
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