Gli ingegneri Zeiss sono sempre stati in prima linea quando c’era da fare con l’elettronica: costruita la Contax RTS del 1975, in collaborazione con Yashica e Kyocera, la strada seguita è stata quella dell’elettronica sempre più spinta, molto sofisticata, fino ad arrivare alla primissima digitale Full Frame già nel 2002!
Facciamo un passo indietro fino al 1996.
L’autofocus è ormai una questione vitale per le fotocamere e le maggiori industrie fotografiche sviluppano sistemi diversi e sempre in evoluzione.
Contax, dal canto suo e forse un po’ in ritardo, oltre a mettere in produzione la G2 proprio in quell’anno opta per una soluzione molto, ma molto, ma molto particolare, che a chi ha già un corredo di Planar e Sonnar C/Y fa risparmiare anche parecchi soldi: nasce la Contax AX.
Un corpo possente che sembra una RTSIII versione bodybuilder nasconde un telaio mobile che si muove all’interno della fotocamera, praticamente uno scheletro servomotorizzato con un’escursione di 10mm che comprende sia il box specchio sia l’otturatore, montato su guide in ceramica a zero attrito, mentre per mantenere in asse la pellicola il pressapellicola è montato su un telaio a pantografo.
La ghiera della messa a fuoco diventa quindi “quasi” inutile, almeno in un range di distanze compreso nello spostamento dello scheletro, che in sintesi modifica il tiraggio della lente, quasi una prolunga mobile che diminuisce anche la distanza di messa a fuoco delle lenti montate.
Un progetto così complesso ha avuto uno sviluppo davvero difficile, nonostante le buone intenzioni: Zeiss e Kyocera avevano presentato a sorpresa alla Potokina 1982 una 139 e qualche ottica modificata con un sistema “classico” ad albero, come Nikon o Minolta; non si andò purtroppo oltre il prototipo.
Kyocera non si diede per vinta, mentre purtroppo Zeiss preferì la strada “più semplice” del fuoco manuale. Nel 1996 la pace è fatta con questo “ibrido”, dopo un paio di anni di messa a punto.
La AX si rivela però un fiasco: l’AF funziona, ma non è così veloce come l’EOS e neanche come i Nikon, che lo stesso anno aveva messo in produzione quella bestiola che è la F5, che a 500$ in meno (in un corpo anche più “comodo”) può montare anche le nuovissime lenti AFS.
Dopo la AX verranno messe in produzione altre fotocamere per “tappare” il buco di questa macchina, mentre dal 1999 per la mitica 645 verrà scelto un sistema classico tipo EOS con motore nell’ottica.
Sfortunata, ma incredibile per la tecnologia che contiene, questa RTS piena di steroidi è una pietra miliare della fotografia, forse l’unica fotocamera che ancora oggi fa realmente diventare autofocus le lenti manuali!
Caratteristiche:
- Baionetta lenti: Contax/Yashica
- Velocità dell’otturatore: 32sec – 1/6000sec + Posa B
- Flash sync: 1/200
- Scatto continuo: 5fps
- Exp. mode: Program, Priorità di Diaframmi, Priorità di Tempi, Manuale
- AE Lock: si
- Misurazione esposimetrica: Spot, Meda Ponderata al Centro
- ISO: 25 – 5000
- Compensazione esposimetrica: +/-2
- Breakting: +-0.5 + – 1
- Batterie: 2CR5
- Peso: 1080g
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